RECENSIONI
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Buenos Aires

Anche Monteverdi in concerto

Mentre il Colón presentava a Muscat una Carmen con i cori e l'orchestra, ma con protagonisti che quasi mai sono venuti a Buenos Aires, tranne José Cura, tra i titoli della stagione locale arrivava il momento – guarda caso – di una versione in concerto, ma con solisti che interagivano parecchio tra di loro in modo molto preciso e teatrale de L'Incoronazione di Poppea sotto l'esperta bacchetta di Jean-Claude Spinosi con il suo ben noto e magnifico Ensemble Matheus. Una buona versione ‘filologica' con qualche taglio ma parecchio completa. I controtenori italiani Raffaele Pe (Nerone) e Filippo Mineccia (Otone più qualche altro ruolo minore, come del resto quasi tutti gli altri cantanti) interessanti ma non straordinari. Il primo ha un bel timbro ma in acuto perde il controllo e il colore; il secondo, molto musicale ed espressivo, non ha purtroppo una voce baciata dalla natura.

Molto brava sia nel canto sia nel fraseggio e nella gestualità la Poppea di Veronica Cangemi, che solo in qualche acuto metallico tradisce il passare del tempo. Jose Maria Lo Monaco era una buona Ottavia ma si faceva anche valere nei panni di Virtù (prologo) e Damigella. Mariana Flores (Fortuna e Drusilla) cantava e interpretava correttamente ma senza rilievo. Eccellente il Seneca di Luigi De Donato, il più impressionante dal punto di vista squisitamente vocale; il personaggio veniva vestito in modo assurdo, ma certamente la responsabilità è altrui. Anche se non prediligo personalmente un tenore o controtenore come Arnalta Juan Sancho, era il solito distinto interprete da tutti le angolature, anch'esso con dei ruoli minori. Emilie Rose Bry (Amore e Pallade) era troppo vivace e solo discreta vocalmente. Altri ruoli minori venivano distribuiti in modo non consono alla distribuzione del programma di sala e annunciati in modo poco chiaro prima di alzarsi il sipario. Parecchio pubblico e buon successo.

Jorge Binaghi

30/9/2019

La foto del servizio è di Arnaldo Colombaroli.