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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 

 

Treason

Un concerto dedicato a Claude Debussy

al Teatro Machiavelli di Catania

La musica orientale irrompe in modo deciso e compatto nella musica colta occidentale proprio con Claude Debussy che, abbandonando le rigide regole armoniche tradizionali, utilizzerà scale esatonali, nuovi rapporti tonali, modalità particolari, accordi dissonanti e impasti sonori mai ascoltati prima. Le musiche giapponesi e giavanesi, ascoltate per la prima volta in occasione dell'esposizione universale di Parigi del 1889, colpirono la sua sensibilità non solo da un punto di vista acustico ma anche visivo al punto che, tanto per fare un esempio, sulla partitura di La mer il compositore francese sul frontespizio pretese di far riprodurre la famosa Vague del pittore nipponico Hokusay.

Il concerto dal titolo Claude Debussy “Treason” oriental influences for flute and piano, presentato venerdì 20 settembre al Teatro Machiavelli di Palazzo San Giuliano dal duo Giancarlo Parisi (zi flute, albisiphon, khlui) e Katia Pesti (pianoforte, rejong, gong) si prefiggeva, attraverso arrangiamenti e trascrizioni (il termine treason significa letteralmente tradimento ma in questo caso si potrebbe parlare di libero adattamento) di musiche di Claude Debussy, di eviscerare e mettere in evidenza proprio le influenze delle musiche orientali sulla sensibilità e sulle creazioni dell'artista francese. L'intera produzione del compositore francese, come ha giustamente evidenziato Giancarlo Parisi nella sua breve prolusione, rompe decisamente col passato utilizzando nuovi espedienti tecnici, spezzando anche il concetto di metrica che, volente o no, costringeva il ritmo entro schemi troppo vincolanti e rifiutando anche l'idea della simmetria e dello sviluppo armonico, riuscendo a determinare una vera e propria svolta epocale della concezione musicale stesa.

Così il duo di bravi, preparati e capaci professionisti si è esibito in una sequenza di motivi significativi di Claude Debussy che nell'ordine erano: Arabesque, Beau soir, Claire de lune, Danse (Tarantelle Styrienne), Des pas sur la neige, La plus que lente, Le petit berger, Pagodes, Reverie, Syrinx. Gli adattamenti dei vari brani per duo cameristico ci è parsa davvero appropriata, piena di originalità e di inventiva anche perché, con l'ausilio di strumenti come il gong, il rejong, lo zi flute e il khlui, riuscivano ad accentuare, intensificare e rendere maggiormente palpabile l'ascendenza ed il colore orientale ed esotico dell'ispirazione creativa del compositore francese.

La calda, incantevole e ammaliante atmosfera sonora generata dal duo Parisi-Pesti (entrambi gli artisti sono di origini messinesi) ha riscosso vigorosi consensi dal purtroppo non foltissimo pubblico convenuto al concerto, sicuramente chi è stato assente si è perso qualcosa di molto rilevante e significativo. Infine i due artisti hanno concesso come encore la ripetizione del mirabile ed estasiante Claire de Lune, tratto dalla Suite Bergamasque (in quattro movimenti) per pianoforte solo. Il concerto è stato organizzato con la collaborazione della Fondazione Umberto Puggelli, del Festival Internazionale del Val di Noto Magie Barocche e dell'Università degli Studi di Catania

Giovanni Pasqualino

24/8/2019