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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


Bellini Festival sesta edizione

Concerto straordinario per il 179° anniversario della scomparsa di Bellini

Dopo la prima fase svoltasi al Teatro Antico di Taormina, la sesta edizione del Bellini Festival, fondato e diretto dal regista Enrico Castiglione, ha continuato le sue manifestazioni a Catania, all'interno del nostro meraviglioso Teatro Massimo, con un concerto realizzato per commemorare il 179° anniversario della scomparsa del grande compositore etneo, avvenuta a Puteaux, nei pressi di Parigi, proprio il 23 settembre del 1835.

Le musiche proposte si rivelavano fin dal programma come delle vere e proprie prelibatezze per ogni amante della musica in generale e del teatro lirico in particolare. Infatti sono state eseguite nella prima parte la sinfonia dai Capuleti e Montecchi e la sinfonia dall'Adelson e Salvini (quest'ultima nella revisione e trascrizione dell'illustre filologo catanese Domenico De Meo) come pezzi strumentali, seguiti dai brani “Largo al factotum” dal Barbiere di Siviglia rossiniano cantata dal baritono Salvatore Todaro, “Pace, pace, mio Dio” da La forza del destino di Verdi e “Una furtiva lacrima” da L'elisir d'amore di Donizetti, entrambe interpretate dal tenore Roberto Iuliano, il coro “Vedi! Le fosche notturne spoglie” da Il Trovatore verdiano eseguito dal coro del nostro teatro, chiudendo con l'Intermezzo dalla Manon Lescaut di Puccini.

La seconda parte si apriva con la sinfonia dal Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini per proseguire con il duetto da La Bohème pucciniana “Che gelida manina” – “Sì mi chiamano Mimì” – “O soave fanciulla” interpretati da Dimitra Theodossiou e dallo stesso Iuliano. Il concerto è continuato con “Nessun dorma” dalla Turandot di Puccini e con l'aria “Casta Diva” eseguiti ancora da Iuliano e dalla Theodossiou. I cori “Va pensiero” dal Nabucco verdiano e “Guerra, guerra” dalla Norma belliniana hanno concluso degnamente il prelibato concerto.

L'orchestra del nostro teatro ha offerto una prova alquanto avvincente e coinvolgente, mostrando di possedere padronanza quasi assoluta dei vari brani eseguiti, così come altrettanto valido ci è parso il coro finemente istruito dal maestro Gaetano Costa. Antonino Manuli ha diretto con mano felice e prorompente sensibilità artistica, confermando ancora una volta le sue doti di lettore accurato, preciso, attento e sempre ligio alle intenzioni ed alle volontà espressive del compositore, evitando quelle eccessive, talvolta sgradevoli ed invadenti “libertà interpretative” molto frequenti anche in vigorosi ed affermati direttori d'orchestra.

Ai calorosi e reiterati applausi tributati dal folto pubblico intervenuto alla serata, cantanti e strumentisti hanno risposto con l'effervescente brindisi “Libiam ne' lieti calici” da La Traviata.

Giovanni Pasqualino

24/9/2014

La foto del servizio è di Caterina Andò.