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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Brancati al Brancati

La letteratura incontra la musica nello spettacolo Brancati al Brancati svoltosi nell'omonimo teatro catanese, dove una scena sobria dai colori pacati ci “rappresenta” quattro racconti in musica di Vitaliano Brancati, in prima esecuzione assoluta, integrandoli col linguaggio composito del musicista catanese Ferdinando D'Urso. Originale appuntamento della Scam (Società Catanese Amici della Musica) sotto la presidenza del musicologo Giuseppe Montemagno e la direzione artistica di Matteo Musumeci, tenendo fede al titolo della nuova stagione “Le parole della musica”. Si è trattato infatti di quattro melologhi per voce, sassofono contralto e pianoforte, con parole avvolte da atmosfere incisive create ad hoc sul sax contralto dello stesso compositore e dal pianista Lorenzo Paesani, sul filo conduttore di un'ottima recitazione: con i tre attori che hanno dato vita alle produzioni letterarie, ovvero Melita Lupo, in qualità di voce narrante, Viviana Consoli ed Eduardo Solano, con la regia di Andjela Bizimoska.

Ed ecco snocciolarsi una Sicilia amata, ora nostalgica e solare, ora malinconica e tragica, tra icastiche note paesaggistiche dello scrittore, che affiorano dalla narrazione condotta sulle immagini di uno schermo centrale, a partire dal racconto Sebastiana (del 1946), umile ragazza di Castelmola, nata in un paese dove le strade si attorcigliano intorno alla chiesa ricostruita di fresco, e ad essa paiono aggrapparsi per non sdrucciolare giù dal monte; vissuta in silenzio e morta nel 1939: il sassofono di Ferdinando D'Urso ne accompagna beffardo lo sballottarsi della bara dopo la frana del cimitero del luogo natìo, fino a quello di Taormina tra il passaggio di “amanti, sposini, soldati… dame della Croce rossa ..” che le sfilano accanto. I sobbalzi dissonanti di sax e piano, pungenti e perentori tra l'angoscia della seconda guerra mondiale, segnano imperterriti su una base minimalista le vicissitudini della defunta poi deposta in una cassa di munizioni da un ufficiale bavarese folle, pensando che si trattasse della fidanzata morta in Germania. E da lì su uno zatterone e poi su un autotreno verso la Germania, sino a un campo di concentramento polacco.

L'aspetto tragicomico spesso presente in Brancati (messo in rilievo anche da Leonardo Sciascia), ha ispirato i due musicisti in Trampolini si imbatte in una donna alle soglie del giardino Bellini, con sapide espressioni via via più baldanzose e cadenzate: dal grigiore di una vita piena di acciacchi, il maestro curvo si illumina al sorriso di una donna “più che una donna sorridente” che vede a distanza. Ma la gioia “basata su malintesi” sfuma ben presto con una percezione nitida della realtà quando il protagonista inforca nuovamente le lenti che aveva perso urtando su un passante (“Gli occhiali hanno ucciso il mio sogno”) e che lo salvano dall'inganno: le vibrazioni dell'animo, ben rese dalle intemperanze del sax, nel riportarlo indietro a soli vent'anni, cessano nel trovarsi di fronte a una vivace prostituta cinquantenne. I bravi Eduardo Solano e Viviana Consoli hanno incarnato con efficacia l'umorismo impietoso di Brancati e quel suo disilludersi di fronte a una realtà che spesso ci irretisce grazie alla debolezza dei nostri sensi, alimentando i desideri della nostra vita interiore.

L'ampio respiro compositivo di D'Urso, in sintonia con un frizzante Paesani, si espletava ancora lungo due racconti fra sapori jazzistici a ritmo di swing e boogie-woogie di I viaggi di Vito, tra frammenti di can can e reminiscenze di Lili Marleene che alludono a paesi pieni di donne e senza donne; e non da meno in Singolare avventura di Francesco Maria, tra rilievi melodici sullo stile delle colonne sonore italiane e ritmi alla Habanera di Bizet. C'è da dire tuttavia che un dosaggio più oculato dell'amplificazione avrebbe consentito una migliore fruizione dei testi. Lo spettacolo, apprezzatissimo da una platea esigua, avrebbe certamente meritato un ampio riscontro di pubblico.

Anna Rita Fontana

22/1/2017

La foto del servizio è di Gattopino.