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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Serata dedicata a Robert Schumann

al Bellini di Catania

Venerdì 7 aprile al Teatro Massimo Bellini di Catania serata tutta dedicata alle musiche di Robert Schumann, il grande musicista romantico in cui la serena malinconia schubertiana si tramuta in sconforto e cupa tristezza. Nello stesso Beethoven il forte dolore si sublima fino a liberarsi e affermare un mondo migliore per giungere all'atto supremo di riconciliazione con Dio, con la natura e con l'umanità intera, ma in Schumann di converso malinconia e dolore rimangono senza rassegnazione e senza alcuna fede, esiliate nell'amaro limbo di un desolato e sconsolato pessimismo. Del geniale ed esaltato compositore sassone sono state eseguite nell'ordine: Ouverture in do minore per Genoveva op. 81, Concerto il la minore per pianoforte e orchestra op. 54 e nel secondo tempo la Sinfonia n. 1 in si bemolle maggiore per orchestra La Primavera op. 38.

Genoveva fu l'unica opera per teatro composta da Schumann e l'ouverture rimane sicuramente uno dei momenti più significativi dell'intera opera. L'orchestra del nostro teatro, sotto l'oculata direzione di Jordi Bernàcer, ha saputo evidenziare della splendida pagina le delicate, morbide ma anche appassionate e romantiche sonorità. A seguire Ksenia Kogan è stata la protagonista del concerto per pianoforte e orchestra op. 54. La brava artista ha capito fino in fondo l'afflato lirico della composizione ed è riuscito a espletarlo in modo mirabile. La sua tecnica, non certamente mirabolante, ma sicuramente funzionale ed efficace (stupefacente per lo più nelle ottave e nell'ottenere gli effetti espressivi in pianissimo) ha servito l'interpretazione altamente partecipata e pregna di pathos, ben assecondata dall'orchestra del nostro teatro.

Soprattutto nel secondo movimento, l'Andantino grazioso, la Kogan è riuscita a dare corpo sonoro all'animus tipico delle armonie schumaniane, dalle quali trapela sempre una fantasmagoria immaginifica mista di nostalgia, stupore, malinconia e struggimento. Alla fine della sua esibizione le sono stati offerti ben tre mazzi di fiori, omaggi non solo alla sua bravura ma presumibilmente anche alla sua bellezza fisica degna di una diva ed esaltata ancor più da un abito rosso fuoco di elevata classe. Ci rammarichiamo solo del fatto che dall'alto del suo piedistallo non sia scesa fino a noi, poveri mortali, concedendoci un solo misero bis!

La serata è stata conclusa dall'esecuzione della Sinfonia n. 1 in si bemolle maggiore per orchestra - La primavera op. 38. Jordi Bernàcer attraverso la deliziosa partitura ha avuto modo di esprimere una direzione densa ma nello stesso tempo equilibrata ed emotivamente coinvolgente. La misurata scelta dei tempi, le sonorità sempre controllate e ben bilanciate fra le varie sezioni strumentali hanno dato vita a un fluire fonico quanto mai levigato e scorrevole, quasi un rifiorire della natura cui la pagina annuisce e annuncia programmaticamente nel proprio titolo.

Giovanni Pasqualino

8/4/2017

La foto del servizio è di Giacomo Orlando.