RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Rassegna di brani tratti da Zarzuelas

al Teatro Massimo Bellini di Catania

La Zarzuela, forma più originaria e tipica del teatro musicale spagnolo, è molto simile come struttura all'opéra-comique francese, al Singspiel tedesco e per certi versi all' Operetta. Di tale forma artistica sabato 3 giugno (con replica domenica 4) è stata offerta al Teatro Massimo Bellini di Catania una vera e propria rassegna di brani sicuramente molto suggestivi e carichi di cadenze e suggestioni sonore iberiche.

Sono state eseguite musiche di Ruberto Chapi Lorente, Reveriano Soutullo Otero e Juan Vert Carbonell, di Federico Morreno Torroba, Amadeo Vives Roig, Pablo Luna Carné, José Serrano Simeón, Manuel Fenrnández Caballero, Francisco Asenjo Barbieri, Gerónimo Giménez y Bellido.

L'orchestra del nostro teatro è stata diretta con molta grinta e scattante dinamismo da Miquel Ortega, conduttore di sicura musicalità e forte temperamento, molto versato e sicuramente a suo agio in tale genere musicale. La sua brillante e colorata interpretazione ha trascinato l'intera compagine strumentale che lo ha seguito con attenta e scrupolosa professionalità, riuscendo a produrre delle sonorità briose, animate e sicuramente coinvolgenti.

Anche il coro del nostro teatro, preparato in modo adeguato da Ross Craigmile, ha fornito un'eccellente interpretazione dei vari brani eseguiti, riuscendo a calibrare e dosare l'intensità sonora in modo appropriato e in fruttuosa e dialettica contrapposizione all'orchestra.

Gli interventi di Belén Cabanes, abilissima e disinvolta ballerina che ha associato alla sua esibizione una grande capacità tecnica nell'uso delle nacchere, ha accresciuto il brio e vivacità delle esecuzioni, impreziosendole e arricchendole anche da un punto di vista ritmico e coreografico.

La prestazione del tenore Vicenç Esteve Madrid è stata accorata e partecipata, anche se la sua vocalità ha alternato momenti molto intensi ed emotivamente efficaci e penetranti ad altri di sicura prestanza e vigoria ma talora sgranati, invadenti, ostentati e sfoggiati con la sicumera del toreador.

Peccato che il pubblico convenuto alla serata, forse a causa della partita di calcio Juventus-Real Madrid, non sia stato numeroso, poiché l'esecuzione meritava sicuramente sia per la qualità che per la tipologia di un genere poco eseguito sui nostri palcoscenici. La linea di diversificare l'offerta del cartellone della stagione sinfonica perseguita dalla dirigenza del nostro teatro rimane a nostro avviso lodevole, anche perché rimestare la solita acqua nel solito mortaio della consuetudine “classica” non fornisce al pubblico il modo di arricchire e ampliare il proprio orizzonte culturale, la cui prerogativa dovrebbe essere anche quella del confronto con le diverse produzioni etnico-musicali dell'intero pianeta.

Giovanni Pasqualino

4/6/2017

La foto del servizio è di Giacomo Orlando.