RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Bach Double

al Teatro Sangiorgi di Catania

Johann Sebastian Bach scrisse tre concerti per due clavicembali e orchestra, nei quali proprio l'orchestra riduce parecchio la sua incisività all'interno di ogni composizione, lasciando maggior campo libero alle geniali trovate del compositore alle prese con due strumenti solisti, entrambi dialoganti fra loro oltre che con l'intera compagine strumentale.

Domenica 18 febbraio, all'interno della splendida cornice liberty del Teatro Sangiorgi di Catania, le tre singolari partiture hanno avuto come protagonisti la Baroque Chamber Orchestra e i pianisti Graziella Concas e Roberto Carnevale guidati dal maestro austriaco Robert Lehrbaumer.

Così sono stati eseguiti il Concerto in do minore BWV 1060 per due tastiere e archi, il Concerto in do maggiore BWV 1061 per due tastiere e archi e il Concerto in do minore BWV 1062 per due tastiere e archi. Ogni singolo concerto era introdotto da una breve composizione di un autore moderno e contemporaneo, quasi un omaggio reverenziale al grande di Eisenach.

La prima creazione era di Giovanni Ferrauto, che utilizzando lo stesso organico del concerto da introdurre, era stata costruita e strutturata mediante l'elaborazione della serie di suoni del nome B.A.C.H. La seconda produzione di Roberto Carnevale si avvaleva della sola orchestra, senza alcun ausilio delle tastiere, attenendosi così per scelta poietica alla stesura originale. Il terzo Preludio al terzo concerto era di Letizia Spampinato e si rivelava come un omaggio al celebre capolavoro di J. S. Bach per due clavicembali, due violini, una viola e continuo, nella trascrizione dal Concerto per due violini BWV 1043.

Sottolineiamo che tutte e tre le prolusioni ai Concerti ci sono parse pagine alquanto attinenti, congruenti e pertinenti al mondo delle sonorità barocche bachiane ricreate in modo attento dai due solisti e dall'orchestra diretta in modo elegante e ben equilibrato da Robert Lehrbaumer. Ci è sembrato che i tre compositori, tutti e tre docenti presso l'Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini di Catania, abbiano saputo trovare la via giusta per reinterpretare e per reinventare lo “spirito musicale barocco” riadattandolo ma soprattutto riconnettendolo a una visione eminentemente attuale ma nello stesso tempo essenziale, colta e smaliziata, oltre che storicamente parecchio funzionale allo spirito atonale e protopolifonico di certa musica contemporanea.

La serata, che ha registrato, cosa rara, il tutto esaurito, è stata curata dalla Camerata Polifonica Siciliana, diretta dallo stesso maestro Giovanni Ferrauto e presieduta dal prof. Aldo Mattina, in uno con il Teatro Massimo Bellini di Catania che l'ha ospitata all'interno della rassegna “Un palcoscenico per la città”, Stagione 2017/2018.

Giovanni Pasqualino

19/2/2018