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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

9/4/2016

 

 


 

Concerto inaugurale dell'International Piano Stars

Da sinistra: Melù Anastasio, Giovanni Bertolazzi, Dmitry Shishkin, Epifanio Comis e Florian Mitrea.

Lunedì 11 settembre, nell'ampio e suggestivo cortile di Palazzo Platamone a Catania, ha avuto luogo il concerto inaugurale della Masterclass di Alto perfezionamento Pianistico che sarà tenuto dal pianista e didatta Epifanio Comis. La serata, organizzata con la collaborazione della Camerata Polifonica Siciliana, diretta dal maestro Giovanni Ferrauto e presieduta dal prof. Aldo Mattina, ha visto la partecipazione di un vasto pubblico che ha tributato ai tre pianisti protagonisti calorosi e prolungati applausi.

Ha dato l'abbrivio alla serata Giovanni Bertolazzi che ha eseguito la Fantasia quasi una Sonata Dopo una lettura di Dante di Franz Liszt, poderosa composizione divisa in due movimenti attraverso la quale il grande musicista magiaro espresse i sentimenti suscitatigli dalla lettura della Divina Commedia. Il giovane pianista italiano ha subito messo in campo una salda tecnica unita a una musicalità eccellente, non tralasciando di mettere in luce gli aspetti narrativi dello spartito, che nella prima parte intende descrivere le pene dell'Inferno riservate alle anime dei peccatori, mentre nella seconda parte vuole esaltare la dolce serenità riservata alle anime dei beati. Anche la Rapsodia Ungherese n. 15 Rakozki March di Liszt-Horowitz è stata proposta con viva grinta, ricreando inoltre una luminosa tavolozza di splendidi colori dinamici.

Il pianista rumeno Florian Mitrea si è felicemente cimentato con la Sonata n. 6 in la maggiore op. 82 di Sergej Prokofev, mettendone in evidenza i multiformi cambiamenti ritmici e la contrapposizione fra la mano destra e quella sinistra, mai procedenti in modo parallelo ma sempre dissociate e operanti sempre su piani tonali sovrapposti ma contrastanti. Il suono perlato, il nitore delle scale, degli arpeggi e delle ottave non lasciavano alcun dubbio sull'alta versatilità tecnica e acrobatica di un pianismo tanto sicuro e perentorio quanto inappuntabile e ineccepibile, senza alcun minimo cedimento a svenevolezze o flessioni al sentimentale.

Dulcis in fundo la felice performance del russo Dmitry Shishkin ha rappresentato il culmine di una serata assolutamente magnifica e oltremodo soddisfacente sotto il profilo dell'interpretazione pianistica. L'esposizione delle tre Mazurke op. 59 di Frideryk Chopin è stata sbalorditiva per un giovane, che ha suonato con una maturità e una penetrazione psicologica della musica del grande polacco davvero sorprendenti. L'uso accorto dei pedali, l'effusione lirica della linea melodica, il controllo perfetto di ogni acciaccatura, trillo, mordente e di ogni indicazione dinamica, e per ultimo un uso assolutamente equilibrato del cosiddetto rubato, hanno reso la sua esposizione tanto aristocratica quanto distinta ed elegante. Lo Studio n. 3 La Campanella di Paganini-Liszt è stato cesellato e rifinito con una cura e con una magistralità rare, non esibendo mai sonorità roboanti e debordanti, ma sempre contenute e morbide. A coronamento di tale superba esibizione il giovane e talentuoso pianista russo ha offerto all'uditorio la possente Sonata n. 7 op. 83 in si bemolle maggiore di Sergej Prokofev le cui sonorità eroiche, altisonanti e alquanto aggressive rilevano la tempra ardentemente patriottica del compositore. Esse rispecchiano invero il periodo di guerra, durante il quale all'invasione tedesca seguì la riscossa russa, che ricacciò indietro e sconfisse le armate naziste.

I vari brani e i tre brillanti esecutori sono stati presentati al pubblico con sobrietà e garbo da Melù Anastasio. Il prosieguo della Masterclass di Alto Perfezionamento pianistico si protrarrà per la durata di una settimana circa, sempre sotto l'egida del maestro Epifanio Comis e coinvolgerà altri promettenti giovani arrivati a Catania da ogni parte del mondo.

Giovanni Pasqualino

13/9/2017

La foto del servizio è di Gattopino.