RECENSIONI
-

_ HOMEPAGE_ | _CHI_SIAMO_ | _LIRICA_ | _PROSA_ | _RECENSIONI_| CONCERTI | BALLETTI_|_LINKS_| CONTATTI

direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Quattro buffe storie

fra Cechov e Pirandello

 

Al teatro ABC per la Stagione organizzata dal Teatro Brancati di Catania venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 aprile 2016 sono stati rappresentati quattro deliziosi atti unici: due di Luigi Pirandello (Cecè e La Patente) e due di Anton Cechov (Domanda di Matrimonio e Fa male il tabacco). Il raffinato ma amaro ed acre umorismo nel quale sono avvolti e del quale sono permeati i quattro piccoli capolavori ha fatto da cornice e da sfondo a quattro tipologie di diversa ma profonda e vissuta umanità.

Roberto Sturno è stato davvero valido ed effervescente nell'interpretazione di Cecè, il millantatore, truffatore e imbroglione che ammalia le persone con la sua parlantina e riesce a condurre una vita più che dignitosa senza mai lavorare e soprattutto senza crearsi il minimo scrupolo. Alta e penetrante è stata la prova offerta dall'eccelso Glauco Mauri, attore multiforme e poliedrico, che ha saputo vestire con una vivacità contenuta ma altamente amara ed espressiva il ruolo di Rosario Chiarchiaro, il vessato e calunniato jettatore che intende volgere la triste e vituperata sua fama in assoluta agiatezza economica. Lo stesso Mauri ha saputo dipingere con sublime cura e maestria la personalità vile e meschina di Njuchin, il dotto conferenziere del monologo Fa male il tabacco, che si confesserà vittima e succube di una moglie prepotente ed autoritaria alla quale non riesce ad apporsi in alcun modo.

In Domanda di matrimonio è emersa tutta la vena ilare e sarcastica di Anton Cechov che ha trovato pienamente ricetto in creature tanto fragili quanto illuse dai loro rispettivi ruoli sociali, fatti alla fine di parole, banalità formali e vacui atteggiamenti. Al punto che una semplice domanda di matrimonio, a causa di una futile presa di posizione fra i due fidanzati, rischia di mandare tutto all'aria. Sarà alla fine il padre della donna a comporre il tutto per liberarsi definitivamente della molesta, isterica e attempata figliola.

Brava Laura Garofoli nei panni di Natalja Stepanovna, ed altrettanto efficaci le interpretazioni di Mauro Mandolini e Roberto Sturno, i quali hanno dosato con sagacia ed estrema raffinatezza i loro dialoghi e le loro azioni, sempre molto divertenti ed assolutamente esilaranti. Idonei nei loro interventi anche Amedeo D'Amico, Lorenzo Lazzarini e Paolo Benvenuto Vezzoso.

La regia di Glauco Mauri ha colto con grande intelligenza la pregnanza comica dei testi riuscendo a renderne tutto l'afflato, ilare sì, ma nello stesso tempo amaro e struggente delle vicende narrate. Essenziali e funzionali allo spettacolo si evidenziavano le scene di Giuliano Spinelli, ben disegnati e ben rifiniti i costumi di Liliana Sotira, pertinenti ed emotivamente attinenti risultavano le gradevoli musiche di Germano Mazzocchetti.

Lunghii e calorosi gli applausi tributati dal foltissimo pubblico intervenuto al divertente ed esilarante spettacolo.

Giovanni Pasqualino

4/4/2016