RECENSIONI
-

_ HOMEPAGE_ | _CHI_SIAMO_ | _LIRICA_ | _PROSA_ | _RECENSIONI_| CONCERTI | BALLETTI_|_LINKS_| CONTATTI

direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Lo Stabat Mater di Pergolesi

per la Rassegna Magie Barocche

Nell'autunno del 1735 il parere dei medici non lasciava adito ad alcun dubbio, si trattava di un male devastante del quale si poteva al massimo ritardare le nefaste conseguenze ma non evitarle. Pertanto era necessario per il venticinquenne giovane musicista lasciare Napoli per un clima migliore e più salubre. Così Giovan Battista Pergolesi si recava presso il convento dei Cappuccini di Pozzuoli per lenire quegli accessi di tosse, quei vomiti, quei gravi malesseri provocatigli da una forma devastante di tubercolosi da cui era afflitto fin dall'infanzia. Nel convento egli si dedicò alla composizione di uno Stabat Mater commissionatogli qualche tempo prima dall'Arciconfraternita dei Cavalieri della Vergine de' Dolori, per il quale gli era già stata anticipatamente corrisposta la somma di dieci ducati e che riuscì a completare, fra molte sofferenze, qualche giorno prima della sua prematura morte avvenuta all'alba del 16 marzo 1736 (Pergolesi aveva solo 26 anni).

Lo splendida e avvincente partitura, originariamente scritta per soprano, contralto, archi (due violini, viola e basso) e organo, è stata proposta al pubblico etneo in una più moderna pratica esecutiva, realizzata con un coro femminile e due controtenori, il 24 ottobre nella Chiesa di san Giuliano a Catania, all'interno del 5° Festival Internazionale del Val di Noto “Magie Barocche”, diretto oramai da anni con alta competenza e sicura professionalità dal prof. Antonio Marcellino e realizzato con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con il patrocinio del Coordinamento Comuni UNESCO Sicilia.

L'orchestra del Festival Internazionale del Val di Noto “Magie Barocche” ed il coro dell'Associazione Consorti Dipendenti Ministero Affari Esteri sono stati istruiti e diretti con assoluta diligenza e competenza da Nancy Milesis Romano, che ha saputo imprimere i giusti attacchi, le precise andature, i delicati dinamismi e le morbide espressività proprie della commovente creazione pergolesiana, raggiungendo il massimo grado di struggente, dolorosa, mistica e ieratica bellezza nella sezione finale “Quando corpus morietur” che è stata offerta come bis al folto pubblico intervenuto, entusiasta e plaudente. Gli interventi dei controtenori Alessandro Carmignani e Alessandro Giangrande, con le loro vocalità tecnicamente efficienti, armonicamente ricche, timbricamente calde e suadenti hanno contribuito non poco alla riuscita dell'apprezzabile concerto.

Giovanni Pasqualino

25/10/2015

La foto del servizio è di Lookland.