RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

9/4/2016

 

 


 

Visioni di Joe Schittino

al Monastero dei Benedettini

Promosso dalla Società Catanese Amici della Musica e dall'Università di Catania nell'ambito della rassegna Porte Aperte UNICT, nel suggestivo chiostro di ponente del Monastero dei Benedettini ha avuto luogo un avvincente concerto, introdotto dal presidente della Scam Giuseppe Montemagno. In oggetto il CD dal titolo “Visioni” JS 224 (Registrazione-Editing: Cristiano Nasta) una produzione del musicista siracusano Joe Schittino, edito dalla BAM, su testi del tenore Riccardo Palazzo, protagonista dell'esecuzione assieme alla pianista Graziella Concas. Montemagno in apertura ha ringraziato il Rettore dell'Ateneo catanese, prof. Giacomo Pignataro, il prof. Luciano Granozzi e gli ospiti che hanno contribuito alla realizzazione del CD, ovvero l'editore Daniele Maggiore e i “padrini” della produzione discografica, quali il compositore Matteo Musumeci e il prof. Riccardo Insolia, che da anni diffonde la musica contemporanea attraverso la formazione cameristica “Offerta Musicale Ensemble”.

Il connubio Palazzo-Concas ha messo in atto con altissima competenza un delicato e felice compromesso fra la tradizione e le avanguardie novecentesche, secondo le intenzioni dello stesso Schittino (molto eseguito all'estero), esplicitate in apertura di serata. Senza frapporre alcuna barriera nei confronti dell'attento pubblico, vivamente partecipe alla manifestazione, su una linea che ha visto smussare gli aspetti ostici della musica dodecafonica attraverso un composito approccio vocale del tenore, a fianco di molteplici richiami al repertorio dell'Ottocento. La vocalità tornita di Palazzo, duttile nelle finezze acute quanto sui poderosi bassi pianistici, ha abbracciato una corposa espressione declamatoria che nel cd comprende anche testi di Claudio Saltarelli (da Quatre Bagatelles-Armoire JS 210) e di Stéphane Mallarmé (da Cinq chansons op. 36), in una cernita di brani eseguiti accanto alle 18 liriche scritte di suo pugno, della raccolta “Visioni”: la Concas ne ha valorizzato la qualità vocale e l'originalità compositiva attraverso un pianismo capillare con dovizia di sfumature melodiche, su una tastiera grintosa e ricca di chances tecnico – espressive, trascorrendo insieme al tenore da atmosfere irte di asperità espressionistiche in veste di aforisma, a sponde di amabile vocalità ottocentesca, tra echi di melodrammi verdiani e pucciniani; e immergendoci nel sapore della più diffusa produzione liederistica da Schubert a Brahms, o nel breve ed efficace respiro di espressioni schumanniane e della più raffinata canzone francese, come Quel trop subtil voleur, poi bissata al termine della esibizione. Un'operazione riuscitissima, di un compositore affermato qual è appunto Joe Schittino, già proiettato con successo sul fronte europeo con garbo e lungimiranza, nell'incontro non scontato fra innovazione e linee tracciate dai grandi del passato, che possono e devono certamente illuminare il futuro della musica. Calorosa e meritata la risposta della platea, per una manifestazione che i protagonisti hanno dedicato con grande sensibilità alle vittime del Bangladesh.

Anna Rita Fontana

8/7/2016

La foto del servizio è di GattoPino.