Albert Herring di Benjamin Britten
al Maggio Musicale Fiorentino 2016
Trionfale esecuzione di Albert Herring di Benjamin Britten, al Teatro alla Pergola, terzo titolo operistico del 79° Maggio Musicale Fiorentino 2016. Dopo The Rape of Lucretia Britten si cimentò con la commedia operistica, assieme al librettista Eric Crozier la scelta cadde su un adattamento da una novella di Guy de Maupassant Le Rosier de Madame Husson, spostando l'azione nella campagna del Suffolk e in stile tipicamente inglese. Albert Herring fu composto tra l'inverno 1946 e la primavera 1947 a The Old Mill a Piton, abitazione di Britten, il quale usò la stessa compagine strumentale utilizzata per la precedente opera. La prima esecuzione fu al Festival di Glyndebourne il 20 giugno 1947 (con l'Opera Company), istituzione della quale al tempo Britten era direttore. Come di consueto fu diretta dall'autore e quale protagonista figurava il tenore Peter Pears, suo compagno di vita ed interprete d'elezione di tutti i suoi lavori operistici. Alcuni contrasti insorti durante le prove accentuarono nel compositore il bisogno di creare una compagnia indipendente, nacque così l'English Opera Group, e in seguito di dotarsi di una sede propria, e fu fondato il Festival di Aldeburgh che fu inaugurato nel 1948 proprio con Albert Herring. L'opera è un lavoro musicalmente complesso, anche se all'apparenza può sembrare brillante e comico. Il testo è veramente divertente e lo spartito comprende una miriade di citazioni musicali. Come in quasi tutte le opere di Britten anche in Albert Herring c'è la relazione della società nei confronti di una persona “anomala”, in questo caso potremo dire strana, con tono generalista divertente e spensierato, non toccando per nulla temi drammatici come in Peter Grimes, Billy Budd o The Turn of Screw. Alcuni biografi del compositore hanno intravisto nel protagonista tratti autobiografici di Britten stesso.
Probabilmente è la stessa idea che ha avuto Alessandro Talevi, il regista, ambientando la nuova produzione dell'opera negli anni '20 del secolo scorso, epoca che combacia con la giovinezza di Britten poiché era nato nel 1913. Allo stesso tempo il regista, con grande mano narrativa, qui coadiuvato dalla bella scena e dagli splendidi costumi di Madeleine Boyd, ironizza garbatamente sulle usanze del popolo d'oltre Manica, sbeffeggiando usanze paesane e una società bigotta e ottusa. Non manca di marcare l'accento, ma senza sconfinare troppo, sull'aspetto psicologico del timido e succube, da parte di madre, Albert Herring, che in sostanza trattasi di altro emarginato. Con i tratti divertenti e soporiferi della borghesia e aristocrazia inglese, Talevi firma uno spettacolo bellissimo, forse finora il migliore visto da chi scrive, strizzando l'occhio, ma non copiando, a celebri film o serial inglesi. Anche nei passi che potrebbero essere più drammatici punta a un'ironia sarcastica tipicamente inglese, dosando con metrica precisa una vicenda comica ma che lascia nello spettatore oltre il sorriso anche la riflessione dell'altro specchio della medaglia.
Sul podio abbiamo ritrovato Jonathan Webb, eccellente concertatore anche di altre opere di Britten a Firenze. Webb ha impresso alla partitura la brillante esecuzione che merita, forgiando l'orchestra del Maggio Musicale in sonorità sempre accese ma di estrema rifinitura sonora e precisissima asciuttezza musicale, cui si somma una squisita lettura musicale ironica, divertente ma mai sopra le righe.
Il cast assemblato era di prim'ordine sia musicalmente sia scenicamente. Bravissimo il protagonista Sam Furness, eccellente sempliciotto protagonista, strepitosa Orla Boylan, una Lady Billows che faceva il verso alla coeva Lady di “Downton Abbey”, brillante la Florence intrigante di Gabriella Sborgi, e magnifica Manuela Custer, Mrs. Herring, nella versatilità del ruolo di madre despota poi disperata in gramaglie. Ma ancora è doveroso citare per l'ottima professionalità Anna Gillingham (Miss Wordsworth), Zachary Altman (Mr. Gedge), Christopher Lemmings (Mr. Upfold), Karl Huml (Budd), Philip Smith (Sid) e Rachel Kelly (Nancy). Un particolare elogio ai giovani interpreti Sophie Gallagher (Emmie), Bonnie Callaghan (Cis) e Nicholas Challier (Harry) per la precisa e straordinaria esecuzione vocale espressa.
Perfetta la locazione del contenuto Teatro alla Pergola e meritatissimi e prolungati applausi a tutta alla compagnia. L'edizione del maggio 2016 ha puntato su titoli desueti ma i risultati sono stati superiori alle buone aspettative, e Albert Herring è stato la punta di diamante della rassegna.
Lukas Franceschini
5/6/2016
Le foto del servizio sono di Simone Donati-Terraproject-Contrasto.
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