RECENSIONI
-

_ HOMEPAGE_ | _CHI_SIAMO_ | _LIRICA_ | _PROSA_ | _RECENSIONI_| CONCERTI | BALLETTI_|_LINKS_| CONTATTI

direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

L'ambizione delusa

di Leonardo Leo

Sempre all'interno del Festiva della Valleditria il 14, 20 e 30 luglio 2013 è stata messa in scena nell'incantevole cornice del Chiostro di San Domenico (spazio dall'acustica eccellente) di Martina Franca, la Commedia Pastorale in tre atti L'ambizione delusa, su libretto di Domenico Canicà e musica di Leonardo Leo, in un'edizione a cura di Luisa Cosi e tratta dal manoscritto autografo. Questa prima esecuzione assoluta in tempi moderni fa parte del Progetto dell'Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” della Fondazione Paolo Grassi.

Diciamo subito che ci rammarichiamo profondamente del fatto che la deliziosa composizione non sia stata proposta al pubblico nella sua integrità ma nello stesso tempo dobbiamo fare un elogio alla direzione artistica del festival che ha voluto inserire una tale deliziosa rarità nella sua programmazione.

La semplice trama descrive del contadino Lupino e di sua sorella Cintia, i quali hanno ricevuto da uno zio una ricca eredità e pertanto hanno acquisito una nuova casa, hanno dimesso i vecchi abiti acquistandone dei nuovi, si fanno chiamare “Signorino” e “Madama”, hanno infine assunto una domestica di nome Delfina, che tenta inutilmente di fornire loro qualche elemento base di bon – ton, istruendoli nel modo come si sta a tavola, come inchinarsi quando si incontra per strada qualcuno di riguardo, come salutare, come intrattenersi a parlare con la gente. Così Cintia non vuole più saperne del suo innamorato, il pastore Silvio, perché vorrebbe convolare a nozze con un nobile. Silvio finge di farsi da parte ma, con l'intento di dare una lezione alla ex fidanzata. Così propone a Cintia il Barone Griciaferro, il quale poi non è altri che il capraio Ciaccone. Silvio informerà dell'inganno perpetrato ai danni della ex fidanzata sia la propria sorella Laurina che l'amico pastore Foresto, quest'ultimo dà la sua approvazione all'amico e promette anche la sua collaborazione all'inganno. Dopo tutta una serie di equivoci e contrattempi le ambizioni sociali di Lupino e di sua sorella verrà frustrate, ma in compenso alla fine prevarrà l'amore su tutto.

L'orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto diretta da Antonio Greco (maestro al clavicembalo) ha offerto una performance di tutto rispetto, facendo risaltare tutta l'attenzione e la maestria che il compositore nativo di S. Vito dei Normanni metteva nella strumentazione delle sue partiture. Particolari e molto originali le scene di Sergio Mariotti, molto suggestivi ed allusivi i costumi di Caterina Botticelli così come il disegno delle luci di Giuseppe Calabrò. Non assolutamente convincente la regia di Caterian Panti Liberovici, a tratti affascinante e parecchio originale, non sempre riusciva a colmare pienamente gli spazi scenografici che la musica lasciava liberi all'azione drammaturgia.

Davvero di buona fattura le prove offerte dagli alunni dell'Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” Giampiero Cicino (Ciaccone), Candida Guida (Foresto), Filomena Diodati (Delfina), Alessia Martino (Laurina), Riccardo Gagliardi (Lupino), Federica Carnevale (Silvio) e Michela Antenucci (Cintia). Siamo certi che alcuni di costoro faranno molta strada ed otterranno un buon successo in futuro, soprattutto se riusciranno a ben gestire e ben amministrare le loro risorse vocali e doti canore.

Giovanni Pasqualino

4/8/2013

 

Le foto del servizio sono di Laera.