|   Musicisti russi e ucraini  cantano insieme a Roma per la pace  
 Domenica 17 aprile scorso alle ore 20, nella Basilica di Sant'Andrea della Valle a Roma, ha avuto luogo il terzo concerto gratuito della rassegna “Festival di Pasqua a Roma”, fondata e diretta dal regista e scenografo Enrico Castiglione e giunta oramai alla sua venticinquesima edizione. Dopo il tradizionale concerto inaugurale del 10 aprile, Domenica delle Palme, che si è svolto sotto il patrocinio del Perinsigne Capitolo della Basilica di Santa Maria ad Martyres Pantheon con la partecipazione del Coro della Cappella Musicale del Pantheon diretto da Michele Loda in musiche sacre di Franz Schubert e Lorenzo Perosi (di quest'ultimo fra l'altro quest'anno si festeggia il 150° anniversario della nascita), e dopo l'esecuzione il 12 aprile, da parte dell'orchestra del Festival, dello Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi nella Basilica di San Crisogono a Trastevere, con protagoniste il soprano Sarah Agostinelli ed il contralto Chiara Chialli, clou dell'intero Festival (che proseguirà con altre pregevoli manifestazioni) è stato il concerto appunto di domenica 17, nel quale si sono esibite il soprano ucraino Eva Dorofeeva, il mezzosoprano russo Liudmilla Chepurnaia Schiavotti e il giovane soprano ucraino Katerina Chebotova (al suo primo debutto assoluto in Italia).  Il concerto è stato introdotto dallo stesso direttore artistico della manifestazione Enrico Castiglione, il quale ha spiegato i motivi della realizzazione di un pubblico concerto che si avvalesse contemporaneamente di elementi russi e ucraini, attuato proprio per promuovere l'unione e la pace fra i popoli, ancora più necessario in questo momento storico particolare di grave conflitto in Europa, per riportare serenità, concordia e comprensione proprio fra russi e ucraini.  Il programma ha visto l'esecuzione di Melody  di Myroslav Skoryk, Canone  di Johann Pachelbel, Vidit Sum dulce natum dallo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi, Aria sulla quarta corda  di Johann Sebastian Bach,  Salutaris  dalla Petite Messe Solemnelle  di Gioacchino Rossini, Meditation  dalla Thais di Jules Massenet, Adagio per archi  di Samuel Barber, Pietà Signore  di Alessandro Stradella, Ave Maria  da Otello  di Giuseppe Verdi, Ave Maria  di William Gomes, Elevazione dal Gloria  da Cavalleria Rusticana  di Pietro Mascagni e Ave Maria  dello stesso, Panis Angelicus di Cesar Franck.  
 Le tre cantanti, tutte in possesso di ottime capacità tecniche ed espressive, sono riuscite a creare un'atmosfera di soffusa, avvolgente e dolce religiosità unita a soave, mistica e partecipata elevazione spirituale. L'Orchestra da Camera del Festival di Pasqua ha accompagnato con adeguata discrezione e raffinata compostezza i solisti, creando un amalgama fonico-sonoro prezioso e impalpabile.  La magistrale e delicata direzione del maestro Stefano Soprani si è rivelata quanto mai equilibrata, proporzionata, adeguata e commisurata allo spazio architettonico della splendida chiesa, oltreché rifinita in ogni piccolo particolare agogico e dinamico. Da segnalare infine le incisive e pregnanti interpretazioni del primo violino Plamena Krumova, che specialmente nella Meditation  riusciva a mettere in campo una bellezza e nitidezza di suono davvero stupefacenti. Il foltissimo e multietnico pubblico intervenuto al concerto ha tributato agli artisti calorosi e reiterati applausi, ai quali essi hanno risposto con entusiasmo eseguendo, stavolta a tre voci, il Panis Angelicus di Cesar Franck.  Giovanni Pasqualino 19/4/2022                            |