La stagione concertistica 2022/2023 del Bellini di Catania
apre con Hector Berlioz
Il desiderio e la volontà di imitare, riprodurre ed esprimere fenomeni naturali, eventi storici, impulsi descrittivi, poetici o affettivi mediante la musica è antico. Basterebbe ricordare come tale esigenza si manifesti già in epoca rinascimentale con il tentare la descrizione fonica di battaglie e contese varie. Il gusto dell'imitazione e della descrizione abbonda ancora in tutta la letteratura clavicembalistica francese del Sei-Settecento con l'intento di riprodurre canti d'uccelli, voci di animali, mormorii di ruscelli e talvolta anche con l'intenzione di rendere attraverso i suoni ritratti di belle dame e cortigiane, come fece in alcune sue creazioni François Couperin Le Grand. Ma sarà con il concetto di Musica a Programma che all'interno della storia della musica si introdurrà l'intento poietico e in modo specifico la volontà e l'esigenza di veicolare attraverso la musica strumentale, da parte del compositore, una narrazione ispirata a uno schema specificamente letterario, pittorico o biografico e comunque dal significato extramusicale. Hector Berlioz sarà colui che inaugurerà con la sua Symphonie Fantastique questa nuova forma musicale, nella quale la struttura formale non è da ricercare in legami musicali interni alla musica (forma sonata, ritorno di temi, schemi di forme predefinite come Scherzo, Trio, Minuetto ecc.) quanto in riferimenti esteriori ad essa e riferentesi ad una volontà descrittiva esterna al puro e semplice mondo dei suoni. In seguito tale nuova forma estetico-musicale si svilupperà, si fisserà e troverà la sua compiuta affermazione nei poemi sinfonici lisztiani.
Ad ispirare e veicolare la creatività di Berlioz non era stato certo estraneo il suo maestro Jean François Lesueur che aveva già enunciato il concetto di Musica Ipocritica, vale a dire quella musica che attraverso le accurate annotazioni degli accompagnamenti delle parti vocali e delle sinfonie, dei ritmi sonori e ripercussivi, intendeva imitare i principali movimenti pantomimici degli attori così come i passi, le evoluzioni, i movimenti fisici e mimici che si vedevano sulla scena. Così il 5 novembre del 1830, entrando nella sala del Conservatorio di Parigi, i primi ascoltatori della Symphonie Fantastique ricevettero prima del concerto un foglio che conteneva il programma della sinfonia, programma nel quale veniva esplicato dall'autore il significato dei cinque movimenti dai quali era formata, vale a dire cinque differenti situazioni della vita di un artista e la storia della sua travolgente passione per una donna della quale si era invaghito.
Venerdì 11 novembre 2022 al teatro Bellini di Catania ha avuto luogo l'inaugurazione della stagione concertisca 2022/2023 e in tale occasione assieme alla Symphonie Fantastique di Hector Berlioz è stata eseguita anche l'ouverture dall'opera Benvenuto Cellini dello stesso musicista francese. Sul podio il conduttore bielorusso Vitali Alekseenok, artista dalla tempra sicura, dalla prorompente personalità e dal gesto nitido, scattante e preciso. Il valente direttore ha guidato l'orchestra del nostro teatro attraverso i meandri di una partitura non certo semplice da eviscerare, specie per le difficoltà espressive da realizzare e per i colori orchestrali da riuscire a integrare ed amalgamare per conseguire una resa quanto mai aderente alle intenzioni semantiche, descrittive ed emotive auspicate dal compositore francese.
La prima parte, intitolata Sogni e passioni, si esprimeva in modo leggiadro e trasparente specie nell'enunciazione dall'Idea fissa (una frase cantabile e lenta) qui espressa nella tonalità di do maggiore, tema che rappresenta appunto il volto della donna amata e che poi ricorrerà anche negli altri movimenti anche se parzialmente alterato, stravolto e presentato in differenti tonalità. Il secondo tempo, denominato Un ballo e che vorrebbe descrivere il tumulto di una festa, si presentava con una certa leggerezza e leggiadria anche se, a nostro avviso, non avrebbe guastato una maggiore tenuità fonica dell'insieme. La terza sezione, Scena nei campi, veniva resa in modo suadente specialmente nei passaggi dove gli archi venivano raddoppiati dai flauti che seguivano il dialogo dell'oboe e del corno inglese. Il quarto movimento, Marcia al supplizio, è stato davvero scolpito e intagliato dall'orchestra in tutta la sua vigorosa prestanza, talora violenta e selvaggia, talaltra solenne e maestosa. Anche l'ultima parte, Sogno di una notte del Sabba, con i suoi inquietanti sinistri e demoniaci balenii sonori suggellava un'esecuzione di tutto rispetto.
Alle reiterate acclamazioni ed ovazioni del pubblico convenuto al teatro Bellini l'eccellente Vitali Alekseenov, in uno con la nostra orchestra, che dopo il disastroso periodo di fermo della pandemia sembra stare riprendendo sempre più la sua prestante fisionomia e le sue peculiari prerogative tecniche ed espressive, ha riproposto come encore la Marcia al supplizio.
Giovanni Pasqualino
12/11/2022
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