RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Un irrilevante volume su Vincenzo Bellini

Ha visto la luce in Francia da circa sei mesi un volumetto su Vincenzo Bellini curato dall'editore Actes Sud Classica, scritto da Jean Thiellay e Jean-Philippe Thiellay (padre e figlio) e dal costo assolutamente sproporzionato (Euro 18,80) sia per le sue dimensioni che per la sua qualità culturale. Il libro scritto stilisticamente in modo agile e scorrevole, suo unico pregio, ci è parso non solo inutile da un punto di vista storico, storiografico e musicologico, in quanto nulla aggiunge e nulla toglie a quello che già si conosceva sulla vita e sulle opere dell'Orfeo jonico, ma in alcuni passaggi, oltre che generico e impreciso si rivela talvolta fantastico e fantasioso. Così a frasi trite e ritrite sulle arie più celebri del compositore siciliano e sulle sue partiture si aggiungono i soliti luoghi comuni sulla sua vita, sui suoi amori, le sue ossessioni, le sue debolezze e sulle sue relazioni con amici, conoscenti ed impresari d'opera.

Anche la bibliografia risulta essere assolutamente superata e obsoleta in quanto per esempio riguardol'epistolario bellininao non vengono citatii due più aggiornati volumi concernenti l'argomento, realizzati entrambi dallo storico calabrese Carmelo Neri e pubblicati rispettivamente nel 1991 e nel 2005. Inoltre va evidenziato che fra i volumi della bibliografia ne vengono omessi di basilari come per esempio “Bellini" di Giampiero Tintori, mentre di converso ne vengono citati di insignificanti come il microscopico, impreciso e approssimativo “Vincenzo Bellini” di Gioacchino Lanza Tommasi, dato alle stampe dal musicologo palermitano per i tipi della casa editrice Sellerio in occasione del bicentenario della nascita del musicista catanese. Tale pubblicazione denunciava la sua approssimativa attendibilità fin dalla prima pagina ove è contenuto il clamoroso errore della data di nascita del Cigno etneo fissata il 13 novembre 1801 anziché il 3… et de hoc satis!

Ci pare davvero un peccato che la carta in territorio francese venga sprecata con tanta leggerezza ed assoluta noncuranza!

Giovanni Pasqualino

26/5/2014