Un Gran Galà lirico
inaugura il Bellini International Contest
Da sinistra: Vittoria Yeo, Beatrice Venezi e Marco Ciaponi.
Il 1° settembre 2022 nel grande piazzale del Giardino Bellini di Catania ha avuto luogo la serata inaugurale del BIC (Bellini International Contest) organizzato dal Teatro Bellini, dalla Regione Siciliana e dall'Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della stessa Regione Siciliana. La serata è stata introdotta e presentata da Salvo La Rosa, che con il suo solito stile distinto ed elegante ha anche ricordato al folto pubblico convenuto che l'intera manifestazione che si svolgerà dal 1° settembre al 2 ottobre è stata interamente finanziata con i fondi europei. Il programma prevedeva l'esecuzione di brani sinfonici, corali, solistici e d'insieme. Fra i brani puramente strumentali spiccavano tre ouverture fra le più belle e celebrate: la Sinfonia da I Capuleti e Montecchi, la Sinfonia da Il Pirata e la Sinfonia da Norma. Il giovane ed esuberante talento della valente Beatrice Venezi ha saputo condurre l'orchestra del nostro teatro in modo abbastanza energico nei passaggi più irruenti e veementi ma con grande delicatezza in quelli più meditativi e contemplativi. Oltre a staccare tempi equilibrati, la talentuosa musicista è riuscita ad infondere nella efficiente compagine strumentale del nostro teatro una dinamica ben cesellata e un'agogica sempre attenta alle più piccole variazioni coloristiche. Anche nell'accompagnamento dei cantanti la sua direzione si è rivelata impalpabile, vaporosa, lieve e mai prevaricante sulla vocalità dei solisti che non venivano minimamente soverchiati da sonorità invadenti.
Il tenore Marco Ciaponi si è esibito nella cavatina di Tebaldo “È serbata a questo acciaro” da I Capuleti e i Montecchi, nella cavatina di Arturo “A te o cara, amor talora” da I Puritani e nella scena di Elvino “Tutto è sciolto” da Sonnambula. Il cantante toscano ha messo in campo una voce morbida e flessuosa che veniva fatta risaltare da uno smalto vivo e smagliante. Buona anche la presa delle zone acute, anche se una copertura più attenta non avrebbe certo guastato. Il soprano coreano Vittoria Yeo ha invece eseguito la romanza di Giulietta da I Capuleti e Montecchi “Oh quante volte, oh quante”, la scena di Imogene da Il Pirata “Col sorriso d'innocenza” e “Oh sole! Ti vela di tenebre oscure”, da Norma “Casta Diva… Ah, bello a me ritorna”. La brava interprete ha sfoggiato dei filati davvero encomiabili per raffinatezza e ricercatezza, una dizione talmente chiara da fare invidia a tante cantatrici italiane e infine una duttilità e plasticità dell'organo fonatorio irreprensibile e accattivante. Maggiore concentrazione e meditazione sul fraseggio dell'arcata melodica belliniana avrebbe accresciuto l'ottimo valore della sua prestazione.
Il coro del nostro teatro, addestrato e preparato da Luigi Petroziello, si è esibito nell'introduzione e coro ”Aggiorna appena” da I Capuleti e i Montecchi, nell'introduzione e coro “All'erta all'erta… a festa, a festa” da I Puritani e nell'introduzione e coro “Voga, voga, il vento tace” da La Straniera. La compagine vocale etnea eviscerava con buona professionalità la magnificente fastosità tipica dei cori del compositore catanese.
La serata è stata degnamente conclusa con il bis del duetto fra tenore e soprano “Vieni fra queste braccia” tratto da I Puritani, al quale il numeroso pubblico convenuto ha risposto tributando calorosi e prolungati applausi.
Giovanni Pasqualino
2/9/2022
|