Premio Bellini d'Oro 2013
Patrizia Ciofi e Gregory Kunde
Il Premio Bellini d'Oro 2013, organizzato come ogni anno dalla SCAM di Catania, ha avuto quali suoi vincitori il tenore Gregory Kunde e il soprano Patrizia Ciofi, che hanno offerto il 4 ottobre al folto pubblico della sala del Teatro Massimo Bellini alcune arie fra le più celebri del Cigno catanese.
Tenore di grande temperamento, dalla possente emissione vocale in grado di piegarsi in maniera egregia alle esigenze del repertorio belcantistico, Gregory Kunde ha interpretato “Meco all'altar di Venere” con la cabaletta “Me protegge e me difende” dalla Norma e l'aria di Gualtiero da Il Pirata “Tu vedrai la sventurata” seguita dalla cabaletta “Ma non fia sempre odiata”, confermando, qualora ce ne fosse bisogno, la sua congenialità alla musica di Bellini, congenialità che ne ha fatto certamente uno dei più interessanti Pollione attualmente sulla scena internazionale. Una classe tenorile riconosciuta unanimemente da tutta la critica musicale degna di tal nome, eccezion fatta per i giudizi ingenerosi di Sabino Le Noci, evidentemente poco avvezzo alla reale raffinatezza del belcanto.
Patrizia Ciofi ha offerto il Bellini liederistico, cantando in modo raffinato e fedele “Malinconia, ninfa gentile” e “Vanne rosa fortunata”; particolarmente intensa la sua interpretazione della celeberrima “Ah, non credea mirarti”, seguita dalla cabaletta “Ah, non giunge” da La Sonnambula, dove ha reso un'Amina dolente e malinconica, non priva però di slanci focosi nella cabaletta, mostrando sicura emissione vocale ed ottima tecnica di filati e di copertura, caratteristiche queste che le permettono di valorizzare appieno una voce ottima per estensione ma non di notevole potenza.
Entrambi i cantanti sono stati accompagnati con garbo e misura dal maestro Giuseppe Cinà, dato che la prevista esibizione dell'orchestra del nostro ente lirico, causa scioperi di natura com'è ovvio economica, è stata assente anche quest'anno, né a nulla sarà valsa quella volontà di omaggio al Cigno, i cui natali rendono illustre Catania (che dal canto suo poco o nulla fa per meritare tale lustro), volontà di omaggio che ci si dovrebbe aspettare, almeno semel, in orchestrali per i quali, se non altro in occasioni come questa, l'arte dovrebbe valere più del denaro.
Latitanti, come l'anno scorso, i rappresentanti delle istituzioni catanesi, sovrintendente del Teatro Massimo Bellini e sindaco in testa, seguiti e imitati con solerzia degna di miglior causa da assessori vari, consiglieri d'amministrazione et similia. Giova vedere che i diversi colori politici si trovano sempre d'accordo nella poca o nulla sensibilità culturale.
La serata è stata condotta con garbo raffinato, non scevro di concisione e stringatezza, dalla giornalista Caterina Andò e dal presidente della SCAM Giuseppe Montemagno, che hanno saputo organizzare la serata sin nei minimi particolari, prevedendo anche omaggi floreali per i cantanti, supplendo in maniera egregia, per tutto quel che riguarda la doverosa accoglienza ad artisti di tal livello, alla colpevole manchevolezza delle altre istituzioni.
Giuliana Cutore
6/10/2013
Da sinistra: Patrizia Ciofi, Gregory Kunde, Caterina Andò e Giuseppe Montemagno.
Riceviamo e pubblichiamo
A seguito del nostro articolo, il maestro Giuseppe Mangiameli tiene a precisare quanto segue: «i dipendenti non hanno scioperato e la mancata partecipazione dell'orchestra alla manifestazione è stata causata dalla mancata assunzione del personale indispensabile alla realizzazione del concerto pertanto la prego di rendere noto al pubblico le reali motivazioni discolpando i dipendenti che da tempo attendono atti concreti dall'amministrazione per rilanciare il nostro amato teatro».
Ne prendiamo dovutamente atto, ma riteniamo che tale precisazione, pur potendo discolpare gli orchestrali, anche se non si capisce bene perché degli orchestrali già in forze al teatro Massimo Bellini di Catania abbiano bisogno di una specifica assunzione per una manifestazione che originariamente era stata avocata dal nostro Ente Lirico all'interno del Festival Belliniano 2013, renda ancora più incresciosa la posizione del Teatro Bellini, che dapprima avoca a sé una manifestazione in onore del Cigno, e dunque si fa carico di ospitarla con tutto quel che ne deriva, e poi lascia gli organizzatori della stessa assolutamente soli, e privi di ogni supporto non solo musicale, ma anche logistico, limitandosi alla nuda e cruda disponibilità della sala del Sada, come la redattrice dell'articolo ha avuto modo di constatare de visu. Ma del resto, e per puro onore di cronaca, va notato che l'assenza della dirigenza del Teatro Bellini non si è limitata a quest'annus horribilis, ma che già l'anno scorso il Bellini d'Oro era stato disertato dalla Sovrintendenza e dalle autorità comunali, quasi che siano loro a fare un favore a Bellini… Insomma, quando il nostro beneamato teatro e la nostra beneamata amministrazione comunale capiranno che è Bellini a dare lustro a Catania e non viceversa? Quando si capirà che il rilancio di una città passa anche dall'amore e dal rispetto per chi, come Bellini, l'ha resa celebre in tutto il mondo?
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