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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Commemorato il 182° anniversario della morte di

Vincenzo Bellini

In verità ci saremmo aspettati qualcosa in più e di particolare rilievo per sabato 23 settembre 2017, data nella quale il Teatro Massimo Bellini di Catania ha inteso celebrare il 182° anniversario della morte del suo più illustre compositore. Sarebbe stato quanto meno più opportuno, vista la portata celebrativa dell'evento, un programma di musiche sicuramente più ampio e articolato, possibilmente arricchito anche di brani desueti e poco eseguiti del Cigno etneo.

È anche vero però, come ha scritto il Sovrintendente Roberto Grossi nel programma di sala, che «…i gravi tagli finanziari, con le conseguenti limitazioni strutturali ed operative, rischiano di mettere in discussione questo ruolo del teatro lirico catanese, quale protagonista per la produzione e diffusione della cultura e dell'arte musicale e, in particolare, quella del suo rappresentante più illustre. Un motivo in più per sottolineare l'apporto dei privati a questa esaltante Belliniana, patrocinata dal Mibact e dalla Regione». Come a dire: chi si accontenta, gode...

E così alla fine bisogna pur contentarsi di un concerto non certo folto di arie, duetti e terzetti dalle “melodie lunghe, lunghe” come sottolineava Giuseppe Verdi, ma che tuttavia ha visto l'esecuzione di alcune delle più belle e significative creazioni della produzione belliniana, ripercorrendone idealmente anche l'iter cronologico e partendo dalla giovanile Sinfonia in re minore (composta dal musicista nel periodo di studi presso il Collegio di Musica San Sebastiano di Napoli), arrivando fino alle ouvertures di alcune delle sue più famose opere quali Il Pirata, I Capuleti e Montecchi e Norma e dell'Introduzione de I Puritani. I brani strumentali del programma sono stati integrati da quelli corali: "Qui la selva è più folta ed ombrosa" da La Sonnambula; "Introduzione e Barcarola" da La Straniera; "Quando la tromba squilla", "A festa", "Ah dolor, ah terror", da I Puritani e infine "Norma viene", "Non partì" e "Guerra, guerra!" da Norma.

L'orchestra del nostro teatro, sempre efficiente ed efficace, è stata diretta da Carmen Failla con accuratezza e meticolosità, non tralasciando la ricerca di delicate e sfumate trasparenze foniche. Corretta la prova offerta dal coro preparato da Gea Garatti, nuova presenza nel nostro teatro, anche se di quando in quando si riversava nel parterre una certa sovrabbondanza fonica qualche volta non perfettamente equilibrata e contemperata alla compagine strumentale. Da sottolineare i validissimi interventi individuali, i cosiddetti “a solo” di alcuni strumentisti, che sono riusciti a creare momenti di elevato lirismo e idilliaca contemplazione.

Giovanni Pasqualino

24/9/2017

La foto del servizio è di Giacomo Orlando.