Benjamin Britten
Il signore della musica di Adriano Bassi
Il pianista, direttore d'orchestra e musicologo milanese Adriano Bassi, ha pubblicato da qualche mese un agile volume sul musicista inglese Benjamin Britten, nel quale, come egli stesso sottolinea nell'introduzione, «La vita del maestro è stata tracciata considerando la fasi più salienti, sottolineando l'uomo e l'artista, due aspetti mai disgiunti fra di loro, poiché nel suo modo di essere e di operare nell'arte dimostrò sempre una perfetta coerenza».
Nato a Lowenstoft, Suffolk, nel 1913, studiò pianoforte e viola e seguì alla Gresham's School di Holt le lezioni di composizione di Frank Bridge. Nel 1930, con una borsa di studio, venne ammesso al College of Music dove per tre anni approfondì gli studi di composizione con J. Ireland, mentre aveva già cominciato a comporre “Sinfonietta”, la “Phantasy Quartet” e varie musiche per documentari e lungometraggi. Nel contempo si era anche legato d'amicizia con il poeta Auden, col quale collaborerà intensamente per lavori di scena alla radio e al teatro. Britten fu in America, in Russia, in Italia e nel 1964, durante un suo ritorno in America fu premiato da Aspen Award in the Humanities con la seguente motivazione: «…uno dei più sensibili e importanti compositori del XX secolo». In seguito ottenne la medaglia d'oro della Philharmonic Society e nel 1976 fu nominato Pari d'Inghilterra dalla Regina Elisabetta. Morì a Aldeburg nel Sulfolk il 4 dicembre dello stesso anno. Fra le sue opere più significative bisogna ricordare: Sinfonia da Requiem op. 20, Six Metamorphoses after Ovid, Missa Brevis in re op. 63, Cantata Academica Carmen Basiliense op. 62, War Requiem op. 66, The prodigal Son. Oltre alle splendide composizioni operistiche Paul Bunyan, Peter Grimes, Albert Herring, Beggar's Opera, Billy Budd, The Rape of Lucretia, Gloriana, The Turn of Screw, Death in Venice.
Tra le peculiarità del linguaggio musicale di Benjamin Britten si rilevano il ricco tematismo, l'invenzione melodica, una sfavillante e luminosa tavolozza timbrica, processi armonici audaci, espressività morbida e soffice, padronanza e dominio formale, lucidità architettonica e virtuosistica, non ultimo alto senso dell'humor. Anche nella vocalità il compositore manifesta uno stile molto originale e nel contempo equilibrato, avvalendosi di un fraseggio morbido, di un ottimo controllo della possibilità canore umane e di un rispetto quasi assoluto della fonìa verbale.
Il vigoroso saggio di Adriano Bassi, intitolato Benjamin Britten. Il signore della musica, pubblicato in una veste tipografica agile ed elegante dalla casa editrice musicale Eco di Monza, si avvale di una scrittura svelta e nello stesso tempo densa, atta ad esporre l'analisi delle opere del maestro nella maniera più chiara, semplice e discorsiva. Una circostanziata Appendice con suoi pensieri significativi, le sue scelte artistiche e le diverse opinioni sulla sua arte del mondo della critica musicale; una tavola sinottica con i più significativi avvenimenti storici accaduti durante la sua vita; un particolareggiato indice cronologico delle sue composizioni, assieme ad una bibliografia essenziale ed una discografia, siglano l'efficace volume.
Giovanni Pasqualino
29/12/2014
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