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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 

 

Dalla Sicilia alla Finlandia

un itinerario musicale al Teatro Bellini di Catania

Il concerto del 23 novembre (con replica il 24) al Teatro Bellini di Catania presentava brani di due compositori siciliani e uno finlandese, coprendo in tal modo una distanza geografica di migliaia di chilometri fra la nostra isola mediterranea e la nazione finnica che lambisce il polo Artico.

Di Matteo Musumeci sono stati eseguiti dall'opera lirica Aitna (libretto di Massimiliano Costantino) Intermezzo e Tema d'amore, due episodi strumentali attraverso i quali si evidenzia la forte carica significativa e rappresentativa che anima da sempre la sua produzione, quest'ultima sempre rinvigorita da una vitalità icastica sorprendente e sempre tesa all'evocazione lirica e alla dilatazione emotiva. Le creazioni del compositore catanese non sono mai rivolte all'aspetto interno della musica, alla sua centripeta dinamica armonica, ma vengono sospinte da una centrifuga forza visionaria che rimanda sempre a qualcosa di esterno da sé, che rimanda sempre a significati (mai significanti!) altri dei suoni e delle relazioni armoniche in sé stesse. Insomma una musica essenzialmente semantica che rimanda sempre a qualcos'altro che dal mondo dei suoni naviga e veleggia irresistibilmente verso il mondo delle forme e delle immagini.

Del compositore trapanese Antonio Maria Scontrino è stato invece eseguito il Concerto per contrabbasso con orchestra in la maggiore nella trascrizione e revisione dal manoscritto autografo realizzata da Daniela Calcamo e Daniele Cannavò e presentata in prima assoluta nella nostra città in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università di Catania. Scontrino, oltre a essere un rinomato concertista, compositore di musica sinfonica, da camera e di opere liriche, fu anche insegnante nei conservatori di Palermo e Firenze. In quest'ultima città morì all'età di 72 anni nel 1922. Solista di tale prima esecuzione è stato l'eccellente primo contrabbasso dell'orchestra del nostro teatro Nicola Malagugini, il quale ha affrontato e padroneggiato con assoluta energia e vigore tecnico ogni arduo passaggio dell'inedita pagina. Ai reiterati consensi e applausi calorosi del pubblico presente il valente interprete ha risposto con una Siciliana del compositore contemporaneo Luciano Maria Serra.

La performance è stata conclusa dalla Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 43 di Jean Sibelius, partitura alla quale il musicista lavorò nel 1901, mentre si trovava a Rapallo in Italia e che senza dubbio rimane una delle sue sinfonie (ne scrisse sette) più conosciute e amate. Il direttore finlandese George Schnéeevoight, come ricorda il programma di sala curato da Daniele Cannavò, volle associare a ogni movimento della composizione un particolare significato. Nel primo tempo volle vedere la vita agreste della Finlandia, nel secondo tempo l'occupazione straniera della patria, nel terzo l'oppressione delle aspirazioni patriottiche e nel quarto la definitiva liberazione dall'oppressione.

Sul podio era il maestro Francesco Ommassini, conduttore dal gesto sobrio, chiaro e controllato, che è riuscito a stabilire con la vivace e vitale orchestra del nostro teatro un profondo e partecipato feeling atto all'espletazione quanto mai corretta, rifinita e particolareggiata di ogni singola partitura. La cura delle sonorità, sempre eleganti, suadenti e contenute, mai debordanti o invadenti, è stata quanto mai morbida, delicata e cesellata.

Giovanni Pasqualino

25/11/2019

La foto del servizio è di Giacomo Orlando.