Capodanno al Bellini
Com'è ormai consuetudine, il Bellini di Catania ha inaugurato il 2018 con il Concerto di Capodanno, che ha visto sul podio Gianluigi Gelmetti, prestigioso direttore principale ospite del nostro Teatro a partire dalla stagione 2017-2018. Una manifestazione in grande stile, che ha richiamato un pubblico numerosissimo, e che è stata trasmessa in streaming su un maxischermo in piazza Università, per venire incontro alle richieste dei tanti appassionati che non erano riusciti a trovare un posto in teatro.
Il programma era variegato e interessante, e spaziava dai maggiori operisti italiani alle più consuete e tradizionali melodie degli Strauss, simbolo delle festività natalizie e del Capodanno. Nell'ordine, l'orchestra e il coro del Bellini hanno eseguito la Sinfonia da La Gazza ladra di Rossini, di Mascagni lo struggente Intermezzo da Cavalleria Rusticana e il maestoso Inno del Sole dall'Iris, per proseguire con la Sinfonia e “Va, pensiero” dal Nabucco di Verdi. La seconda parte si è aperta invece coll'impetuosa e rutilante polka schnell Unter Donner und Blitz e col celeberrimo valzer An der schönen blauen Donau di Johann Strauss jr., offrendo poi un assaggio de La Rondine di Puccini, che inaugurerà a breve, sempre sotto la direzione di Gelmetti, la stagione lirica 2018, e precisamente “Bevo al tuo fresco sorriso”, dall'atto secondo (con solisti i soprani Patrizia Ciofi e Angela Nisi, e i tenori Andrea Giovannini e Danilo Formaggia), per continuare sul solco della tradizionale musica viennese con la Sinfonia da Die Fledermaus e la divertente Tritsch-Tratsch-Polka di Johann Strauss jr., concludendo infine con il brano che è ormai per eccellenza il simbolo del Capodanno, la Radetzky Marsch di Johann Strauss, sr., pezzo che ha letteralmente scatenato la partecipazione del pubblico, scherzosamente diretto nel battimani dallo stesso Gelmetti.
Un concerto di ottimo livello, che ha visto l'orchestra e il coro del nostro Teatro in forma smagliante ed entusiasticamente coinvolti dalla bacchetta di Gelmetti, che ha diretto con estrema precisione, ottima scelta dei tempi e grande equilibrio delle sonorità, riuscendo a sottolineare e interpretare con la medesima fedeltà sia le partiture più impetuose e rutilanti, sia le pagine più liriche e intimistiche, stabilendo al contempo un rapporto di simpatia e coinvolgimento col pubblico, che ha senz'altro contribuito alla riuscita della performance, salutata con lunghi ed entusiastici applausi sia durante il suo corso che alla fine, quando gli spettatori hanno richiesto a gran voce per ben tre volte il bis, richiesta che il maestro Gelmetti ha esaudito con prontezza e cordialità, offrendo ancora tre pezzi in sintonia col clima festoso del Capodanno: il Can Can da Orphée aux Enfers di Jacques Offenbach, il galop dall'Ouverture del Guglielmo Tell di Rossini e il Brindisi tratto dall'atto primo de La Traviata di Verdi.
Giuliana Cutore
2/1/2018
La foto del servizio è di Giacomo Orlando.
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