Histoire du Soldat di Igor Strawinskij e Il Circo magico di Matteo Musumeci
al Piccolo di Catania
Lunedì 11 aprile al Piccolo Teatro di Catania, per la Stagione Concertistica 2016 curata dalla S.C.A.M. (Società Catanese Amci della Musica), presieduta e diretta con intelligenza e lungimiranza dal prof. Giuseppe Montemagno, ha avuto luogo la messa in scena di due accattivanti partiture cameristiche: Histoire du Soldat di Igor Strawinskij su libretto di Charles-Ferdinand Ramuz e, in prima esecuzione assoluta, Il circo magico di Matteo Musumeci per il libretto di Gianni Clementi.
L'Histoire du soldat, rappresentata per la prima volta nel 1918, non è un'opera vera e propria poiché in essa è assente il canto ma c'è una voce narrante. La musica non è solo un interludio fra i vari momenti, ma accompagna i mimi e i ballerini e sottolinea gli episodi salienti che sono otto: La marcia del soldato, Il violino del soldato, Marcia reale, Piccolo concerto, Tre danze (Tango, Valzer, Ragtime), Danza del diavolo, Corale, Marcia trionfale del diavolo. L'organico orchestrale è concepito e ridotto all'essenziale perché formato da solo sette strumentisti, mentre l'argomento venne tratto dai racconti russi di Afanas'ev e narra di un soldato che vende il suo violino al diavolo e ne riceve in cambio un libro che risponde a tutti i suoi quesiti. Alla fine il maligno distruggerà la felicità dell'uomo e porterà con sé la sua anima.
Magistrale l'interpretazione dell'attore Gianni Salvo che ha esibito, oltre ad una nobile e splendente dizione, doti narrative ed affabulatorie ragguardevoli, dalle affascinanti e variegate gradazioni emotive. Struggente ed emotivamente coinvolgente l'interpretazione offerta da Vito Imperato: proprio il violino infatti simboleggia l'anima controversa e problematica del soldato. Hanno suonato con alta precisione e rifinita perizia anche Giuseppe Giacalone (contrabbasso), Giuseppe Casano (clarinetto e clarinetto basso), Angelo Valastro (fagotto), Gioacchino Giuliano (tromba), Vincenzo Paratore (trombone) e Ivan Minuta (percussioni).
Nella seconda parte dello spettacolo, con la stessa compagine di eccellenti strumentisti, è stata eseguito in prima assoluta a Catania Il circo magico, esuberante libretto di Gianni Clementi per la musica di Matteo Musumeci, nel quale vengono narrate le varie vicende e vicissitudini di un variopinto e bizzarro circo equestre partito dall'Europa su un bastimento verso il Sud America in cerca di fortuna. Così il mondo di pagliacci, acrobati, domatori d'animali, prestigiatori, contorsionisti si dipana in tutto il suo fulgore e con tutte le sue illusioni. La musica di Musumeci è riuscita sicuramente ad imprimere alta espressività e smagliante colore ai rimandi fantastici ed onirici del libretto, rivelandosi come un vero e proprio cross-over nel quale vibravano e risuonavano antichi canti mediterranei, lontani echi di musiche Klezmer e di canti celtici, tenuti insieme da una struttura armonica complessiva che tradiva la sua ascendenza filogenetica nella più classica e protobarocca suite italiana. Le pregevoli interpretazioni delle voci recitanti Carlo Ferreri ed Evelyn Famà hanno messo a punto e rifinito la pregnanza dell'opera.
La direzione attenta e diligente del maestro Antonino Manuli riusciva a saldare e dare all'insieme del concerto quella coerenza e compattezza fonica fra due creazioni distanti fra loro quasi un secolo, ma molto vicine per quanto concerne la concezione dello spazio scenico e dell'ideazione musicale e teatrale.
Giovanni Pasqualino
13/4/2016
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