Pregevole iniziativa del Coro Lirico Siciliano
diretto da Francesco Costa
La settimana a partire dal 30 dicembre 2020 fino al 6 gennaio 2021 ha visto la realizzazione di un bellissimo progetto culturale portato avanti dal Coro Lirico Siciliano diretto dal maestro Francesco Costa, dall'Assessorato alle Culture della Città di Palermo e dal Museo Etnografico siciliano “Giuseppe Pitrè”. Infatti proprio all'interno di quest'ultimo e con la collaborazione della sua dinamica direttrice Eliana Calandra, si sono svolti tutta una serie di concerti nel corso dei quali sono stati proposti 20 dei 50 canti popolari della tradizione siciliana rielaborati dal compositore catanese Pietro Paolo Frontini e raccolti nel volume “Eco della Sicilia” pubblicato nel lontano 1883 per le edizioni Ricordi di Milano. Il volume venne dedicato dall'eccellente musicista catanese all'etno-antropologo palermitano Giuseppe Pitrè e aveva l'intenzione di esprimere i sentimenti più vivi, accesi e profondi dell'anima siciliana, raccogliendo in esso gorgheggi di carrettieri, ninna nanne, serenate, canti d'amore, romanze nostalgiche e malinconiche.
Ricordiamo che Francesco Paolo Frontini fu compositore originale e creativo e che diede vita non solo a melodrammi importanti come Nella, Sansone, Aleramo, Malìa ma anche a pregiate pagine musicali come una Messa da Requiem e una raccolta di Canti religiosi del popolo siciliano. Non vanno neanche dimenticati due suoi celebri brani pianistici goia e delizia di ogni principiante quali Serenata araba e Il piccolo montanaro.
Ad eseguire i brani con raffinato garbo ed accorata partecipazione emotiva sono stati quattro validi componenti del Coro Lirico Siciliano, vale a dire il soprano Susanna La Fiura, il mezzosoprano Antonella Arena, il tenore Fabio Di Stefano, il tenore Alberto Munafò, accompagnati al pianoforte con elegante accuratezza da Giulia Russo.
La serie delle performaces ha avuto il suo incipit con la Canzuna di li carritteri (Toninella) seguita dalla nostalgica e struggente Mi votu e mi rivotu e poi dal valzer triste Malatu d'amuri indi L'amanti confissuri, U ficu, La Rosa, e altri ancora fra i quali l'oramai celebre tarantella Ciuri ciuri, brano divenuto motivo simbolo dell'esuberanza, della gioia e del vitalismo panico siciliano.
Giovanni Pasqualino
12/1/2021
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