Un concerto tutto “alla tedesca”
al Teatro Antico di Taormina
Giovedì 14 agosto 2014 concerto tutto alla tedesca al Teatro Antico di Taormina. Il Festival Euro Mediterraneo, creato e diretto dall'ingegnoso, laborioso e sempre dinamico Enrico Castiglione ha trovato il suo degno apogeo nel Concerto per piano e orchestra in do maggiore op. 15 n. 1 di Ludwig Van Beethoven affiancato al Preludio e morte di Isotta dal Tristan und Isolde di Richard Wagner ed alle Danze dall'opera Salome di Richard Strauss. La rassegna si concluderà degnamente, sabato 6 settembre, con la messa in scena dell'opera di Wolfgang Amadeus Mozart Die Entführung aus dem Serail (Il ratto del serraglio) per la regia di Yekta Kara e la direzione di Rengim Gorkmen.
Il primo concerto per piano e orchestra di Beethoven (il grande musicista ne compose in tutto cinque) è certo da considerarsi una creazione realizzata all'ombra ancora delle influenze di Haydn e soprattutto di Mozart sul grande di Bonn, mancante perciò di quell'aura appassionata e romantica tipica della sua produzione artistica più matura e severa. Così il giovane Antonino Fiumara si è rivelato solista solido e pieno di risorse tecniche, anche se ancora con qualche esitazione specie nel dosaggio dinamico-espressivo e nella creazione di una sua personale e autonoma tavolozza coloristica, attraverso la quale riuscire a trovare una suo coerente e ben strutturato dominio delle forma musicale.
Cem Mansur ha diretto con estrema temperanza, discrezione ed eleganza l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Turchia, compagine ben salda, coesa e compatta, riuscendo a dosare al meglio la resa fonica in un ambiente all'aperto e realizzando un dialogo quanto mai articolato e dialettico con il pianoforte.
L'ottima ed agguerrita squadra strumentale ha messo in campo tutte le sue buone qualità nella seconda parte della performance con l'esecuzione del Preludio e morte di Isotta di Wagner, pagina resa in modo onorevole ma non eccessivamente pregiato, e le Danze dalla Salome di Strauss, anch'esse ben eseguite, anche se mancanti di quella estenuata e torbida sensualità decadente che dovrebbe rappresentare il suo marchio distintivo, e nel contempo il testo ispiratore di Oscar Wilde dovrebbe esserne l'inevitabile riferimento icastico.
Il bis concesso al folto pubblico del Teatro Antico era senz'altro più nelle corde del bravo direttore e della gagliarda compagine strumentale, infatti l'esecuzione delle ultime pagine dei Quadri di un'esposizione di Modest Mussorgskij (nella stupenda trascrizione e orchestrazione di Maurice Ravel) e dell'Ouverture dell'opera Russlan e Ludmilla di Michail Glinka hanno riscosso calorosi consensi e vivo entusiasmo.
Giovanni Pasqualino
16/8/2014
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