Presentato nella Basilica di S. Nicolò l'Arena
l'ultimo volume di Maria Rosa De Luca
Martedì 29 ottobre è stato presentato il volume della Prof.ssa Maria Rosa De Luca Musica e Cultura Urbana nel Settecento a Catania, pubblicato dalla casa editrice Leo S. Olschki. A moderare gli interventi e presentare la serata è stato il prof. Giancarlo Magnano di San Lio, direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università di Catania, il quale ha dato subito la parola al Magnifico Rettore della stessa Università prof. Giacomo Pignataro, che ha subito introdotto il foltissimo uditorio intervenuto all'evento, nel clima culturale che contraddistingueva una città come Catania nel 1700. Il seguente intervento dell'assessore alla cultura al comune di Catania Orazio Licantro ha sottolineato gli aspetti socio-politici affrontati dal volume, sviscerando come alcune smaccate attinenze e congruenze del passato storico siano in diretta connessione con effetti non certo casuali del nostro presente.
Molto più articolati e complessi sono stati i successi interventi del prof. Giuseppe Giarrizzo e del prof. Franco Piperno. Il primo ha sottolineato con forza come il saggio di Urban Musicology di Maria Rosa De Luca metta nella giusta luce gli intrecciati e trasversali rapporti di potere e di relazioni che all'epoca operavano nella città etnea (Arcivescovato, Universtità, Nobiltà ecc.) condizionandone anche le scelte artistiche e musicali, nonché la stessa fruizione da parte della popolazione. Il secondo ha analizzato in modo più ravvicinato e concreto il milieu specificamente musicale che vide dominare la scena cittadina da due importanti personalità di compositori: l'autoctono Giuseppe Geremia e lo straniero Vincenzo Tobia Bellini, che di fatto riuscirono ad armonizzare e regolare le loro sfere d' influenza ed i loro rapporti in modo tanto razionale da arrivare a stipulare fra di loro un vero e proprio contratto presso un notaio. Di particolare rilevanza storiografica sarà proprio la figura del Bellini, che proveniente dalle terre d'Abruzzo, esattamente da Torricella Peligna, darà inizio a quella dinastia di compositori che avrà nel nipote Vincenzo uno dei più significativi ed importanti compositori dell'800 musicale italiano.
Ad offrire ulteriori delucidazioni e chiarimenti sull'interessante e importante saggio musicologico è intervenuta la stessa autrice che con il suo eloquio chiaro, fluido e scorrevole ha anche precisato come esso rappresenti non un punto di arrivo, ma un punto di partenza per ulteriori e più approfondite analisi sul rapporto fra l'arte musicale e la società siciliana sia delle epoche passate che del presente.
La serata è stata anche allietata dall'esecuzione da alcune rare composizioni di Giuseppe Geremia, Vincenzo Tobia Bellini e di Vincenzo Bellini Junior. Del primo la riduzione per due organi della Sinfonia da Il ritorno di Tobia alla casa paterna ed il Salmo CIX per coro, soprano solo, archi e basso continuo. Del secondo una riduzione per due organi di una Sinfonia da oratorio e Partimento per organo solo. Infine del geniale creatore di Norma sono stati eseguiti Pange lingua (versione per coro e organo, alternato all'inno gregoriano del III modo), la Sinfonia in re maggiore (riduzione per due organi e archi) ed infine il Tantum ergo in sol maggiore (riduzione per coro, due organi e archi).
Molto efficaci le esecuzioni nonché gli interventi organistici di Paolo Cipolla e Franco Lazzaro, che hanno supportato con seria professionalità il sopranista Alberto Maria Munafò, Carla Marotta (primo violino), Giannicola Stagno (violino), Maurizio Salemi Violoncello e Claudio Nicotra (contrabbasso). Il Coro Lirico Siciliano, diretto con perizia e competenza dal maestro Francesco Costa, è riuscito a creare momenti magici di profonda e mistica devozione.
Giovanni Pasqualino
1/11/2013
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