Il compositore Matteo Musumeci
dedica una Cantata a Sant' Agata
Giovedì 2 febbraio al Teatro Massimo Bellini di Catania è stata rappresentato il Mistero per mezzosoprano, percussioni, coro e orchestra Diva Agatha del compositore Matteo Musumeci per il testo di Massimiliano Costantino. L'esecuzione è stata preceduta da un tocco di colore in quanto una mezz'ora prima del concerto la piccola candelora del Circolo S. Agata è stata posizionata dai devoti portatori della stessa nell'androne del nostro magnifico teatro, quasi a fare da supporto e muto testimone alla rappresentazione.
A dirigere è stato il maestro Antonio Manuli il quale è riuscito a cavare dalla partitura tutto il suo afflato contemplativo pregno di devozione e religiosità. La composizione di Musumeci esibiva una tecnica di composizione minimalista nella quale brevi incisi ritmicomelodici venivano ripetuti ciclicamente ma con piccolissime varianti nelle ripetizioni, creando un'aura di mistica e contemplativa staticità, forse ammiccante ad una ascetica ed elevata eternità celeste. Certamente riusciva a fissare e cristallizzare i suoni in una dimensione astratta, molto lontana da rumori e clangori terrestri.
Il mezzosoprano Maria Josè Lo Monaco ha esibito la sua calda e vigorosa vocalità nella parte delle Santa mentre i due cori, quello del Teatro Massimo Bellini diretto da Ross Graigmile e quello dell'Istituto Musicale Vincenzo Bellini diretto da Carmelo Crinò, hanno supportato con efficienza e vigoria fonica l'orchestra del nostro teatro che ha risposto con una ricercata ed elevata partecipazione emotiva. L'intervento di Alfio Antico con i suoi tamburi a cerchio vibranti di un'arcana e oscura musicalità, ha intriso lo spettacolo di antichi sapori e colori tipici di una Sicilia antica, terra di veementi contrasti e dilaceranti passioni.
Rilevante e significativa anche l'esibizione delle varie percussioni che riuscivano ad imprimere considerevoli toni di drammaticità ed espressività al testo di Massimiliano Costantino, testo colmo di calda religiosità unita ad un linguaggio semplice da un lato ma nello stesso tempo denso di emotività e ieratica compartecipazione. Di forte impatto suggestivo risultava anche la proiezione sul boccascena del nostro teatro di un'immagine della statua della Santa che ogni anno viene portata sul fercolo in giro per tutta la città di Catania. Il foltissimo pubblico intervenuto ha tributato ad autori ed esecutori caldissimi e calorosissimi applausi e consensi.
Giovanni Pasqualino
4/2/2017
Le foto del servizio sono di Giacomo Orlando.
|