Donne in musica al Teatro Machiavelli di Catania
Una serata tutta al femminile
Lunedì 11 dicembre scorso, al Teatro Machiavelli di Palazzo San Giuliano a Catania, all'interno del cartellone del settimo Festival Internazionale del Val di Noto “Magie Barocche”, ha avuto luogo il concerto Donne in musica, una deliziosa performance di musiche composte solo dal gentil sesso ed interpretate dall'ensemble Il Caleidoscopio, anch'esso tutto al femminile, con la partecipazione del soprano Francesca Cassinari. L'esibizione è stata preceduta, come di consueto, da una breve presentazione del presidente del Festival prof. Antonino Marcellino, il quale ha sottolineato gli aspetti precipui e caratteristici dello spettacolo.
Il variegato e inusuale programma si è articolato su musiche di Barbara Strozzi, con i brani Amor dormiglione, Lagrime mie e Che si può fare?; sono stati eseguiti anche la Sonata XII in re minore di Isabella Leonarda; la Sonata I en ré mineur e il Prélude di Elisabeth Jacquet De La Guerre; il brano Ha, que l'absence di Antonia Bembo; Dispiegate guancie amate e Chi desia di saper di Francesca Caccini.
L'ensemble Il Caleidoscopio, formato da Lathika Vithanage (violino barocco), Noelia Reverte Reche (viola da gamba) e Flora Papadopulos (arpa doppia) estrinsecava un affiatamento perfetto, unito a una morbidezza e dolcezza di suoni sicuramente frutto di un lavoro indefesso, pertinace e tenace condotto in modo impeccabile, appassionato e accurato sulle partiture. Il valente terzetto è riuscito a ricreare un'atmosfera estremamente magica, attraverso la quale ridestava e risuscitava tutto il languore e lo stupore tipico della cultura barocca di fronte all'esistenza umana, evocando quello speciale stato d'animo del cupio dissolvi che ne caratterizzerà l'ideologia dominante. Insomma creazioni musicali dalle quali esalava e si sprigionava come uno stordente effluvio l'irrefrenabile e incontrollabile struggimento esistenziale di fronte all'amore, al dolore, al tempo e alla morte.
Francesca Cassinari si è rilevata un soprano dal travolgente fascino fonico e dalla sicura tecnica vocale, esibendo anche una dizione chiara e nitida attraverso la quale la poesia dei magnifici e delicatissimi versi si versava come flessuoso corso d'acqua nelle orecchie del pubblico che le ha tributato, in uno con gli strumentisti, calorosi applausi a scena aperta. All'entusiasmo dell'attento e coinvolto pubblico presente in sala le quattro brave artiste hanno risposto con due encore: Zefiro torna di Claudio Monteverdi (unica deroga al maschile in una serata tutta al femminile) e nuovamente Dispiegate guancie amate di Francesca Caccini.
Giovanni Pasqualino
13/12/2017
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