Al Teatro Brancati la Compagnia Popolare Favarese in
Sonate al chiaro di luna
Domenica 1 dicembre 2013 al Teatro Brancati di Catania si è esibita la Compagnia Popolare Favarese, compagine musicale formata da artisti tutti siciliani che eseguono musiche tratte dalla più spontanea, semplice e genuina tradizione popolare isolana. Pur avvalendosi di adattamenti, rielaborazioni ed arrangiamenti strumentali adeguati alla moderna sensibilità e ricettività del pubblico contemporaneo, l'humus armonico e melodico dal quale nascono le interpretazioni del gruppo di musica etnica siciliana risulta quanto mai gravido di uno spirito autoctono originario non contaminato né dalla musica leggera né tampoco dalla musica di facile consumo.
Lo spettacolo proposto si intitolava Sonate al chiaro di luna, un vero e proprio viaggio dalle più antiche alle più recenti canzoni d'amore del repertorio folkloristico siciliano. Tali dolcissime e melanconiche Serenate della nostra ricca tradizione popolare venivano di solito cantate da un innamorato, accompagnato da un'orchestrina di amici o conoscenti, sotto i balconi della bella ai cui favori egli aspirava. Tali dolcissimi canti riuscivano talvolta a scatenare vere e proprie passioni d'amore quando talaltra non riuscivano a molestare il sonno di nerboruti genitori al punto da scatenare le più furibonde e scomposte ire.
La Compagnia Popolare Favarese, formata da Pasquale Augello (percussioni), Giuseppe Calabrese (chitarra e voce), Nino Nobile (chitarra, contrabbasso), Maurizio Piscopo (fisarmonica e voce), Mimmo Pontillo (strumenti a plettro) ha offerto una performance di tutto rispetto e di altissimo pregio musicale, riuscendo a coinvolgere col il suo originalissimo, particolarissimo e preziosissimo sound il folto pubblico presente in sala.
I bravi musicisti, il cui affiatamento e coordinazione ci sono parsi davvero perfetti, si sono anche esibiti nelle varie tipologie di canti del lavoro: canti della zolfatara, canti dell'emigrazione, riuscendo a squadernare tutto il vissuto tipico del popolo siciliano, fino a fornirne quasi una chiara e netta antropologia socio-culturale. Voce recitante ed affabulante dell'intero spettacolo è stata quella di Maurizio Piscopo che è riuscito a condurre l'uditorio, con estremo garbo ed assoluta disinvoltura, attraverso un itinerario nel quale la memoria storica si sublimava e si trasfigurava per mezzo del ritmo e della musica nell'emozionante mondo dei suoni.
Giovanni Pasqualino
2/12/2013
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