RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Barcellona

Cos'è il Brof?

Un nuovo festival Rossini è nato da queste parti, e durante tre settimane nel prossimo mese di giugno nella stessa sede (Teatre Romea) dove oggi (3 maggio) c'è stato il concerto inaugurale, ci saranno due opere del Cigno di Pesaro, conferenze, concerti, tavoli rotonde sulla sua figura, vita ed opere. Merito viribus unitis di Raúl Giménez, rossiniano di chiara fama, dell'Òpera de Cambra di Barcellona, che presenta i suoi lavori al Teatre de Sarrià sotto l'auspicio degli Amici dell'Ópera del quartiere omonimo, e non ultimo del Grup Focus, che si occupa di attività teatrali nella capitale catalana e sta riabilitando la buca dell'orchestra che era stata coperta per spettacoli di teatro di prosa più di vent'anni fa.

In questa precisa occasione lo spettacolo si è presentato con accompagnamento di pianoforte (Viviana Salisi e Josep Buforn, molto bravi) e, per uno dei numeri, di chitarra (Jorge de la Cruz) e l'intervento in più di Giménez, e con l'attrice Berta Errando per la presentazione della serata, si ascoltavano voci molto note, altre in rapida ascesa, ed alcune che fanno adesso i loro primi passi.

Tra i primi spiccano i nomi dell'intramontabile Carlos Chausson, Juan Francisco Gatell (il cui strumento ha acquistato più corpo e potenza), Marina Viotti (un formidabile mezzo di famiglia di grandi musicisti nonchè ottima attrice, probabilmente la migliore in campo) e Sara Blanch, soprano liricoleggero, che si sta facendo rapidamente un nome tra gli addetti ai lavori. La segue Carles Pachón, baritono, e subito dopo Serena Sáenz, soprano leggero. Poi vengono Alberto Ballesta ed Elías Ongay, tenori, Jan Antem e Pau Armengol, baritoni, e Helena Resurreiçâo e Natalia Pérez, mezzo e soprano rispettivamente.

Il programma consisteva nella sua maggior parte in arie di Rossini, ma ci sono stati anche due duetti dal Don Pasquale (Chausson e Antem, e Chausson e Blanch), e le canzoni Malia di Tosti (eseguita da Giménez) e O teneri piaceri di Rosquella (cantata da Ongay). I numeri rossiniani spaziavano dal serio più affermato (aria d'Idreno dalla Semiramide, eseguita da Gatell, e la sortita della protagonista, cantata da Sáenz), ai primi lavori comici (L'occasione fa il ladro, dove si esibiva Blanch con interventi di Amert e Ballesta), e a quelli più maturi (Barbiere, Cenerentola e L' Italiana in Algeri) che consentivano una grande performance di Viotti, accompagnata da Armengol, o sola, nei due primi titoli, e con altri cinque interpreti nel sesteto de La Cenerentola). Pachón cantava una buona cavatina di Figaro e Ballesta si faceva ascoltare anche ne La danza.

Buona l'acustica (infatti si tratta di un bel teatro ‘all'italiana'), pubblico in ottima quantità e molto generoso negli applausi. Vi auguriamo buona fortuna e… in bocca al lupo.

Jorge Binaghi

10/5/2021

La foto del servizio è di Antonio Bofill.