RECENSIONI
-

_ HOMEPAGE_ | _CHI_SIAMO_ | _LIRICA_ | _PROSA_ | _RECENSIONI_| CONCERTI | BALLETTI_|_LINKS_| CONTATTI

direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Bellini in Love

per il Bellini Festival 2019

Da sinistra: Enrico Castiglione, Marzia Catania e Stefano Sanfilippo.

Il Bellini Festival, fondato e diretto da Enrico Castiglione, giunto ormai nel 2019 alla sua undicesima edizione, prosegue a Catania la serie di concerti che si snoderanno fino al 3 novembre nella Chiesa Badia di Sant'Agata. Ieri, 10 ottobre, è stata la volta di un accattivante performance dal titolo Bellini in Love, dedicata naturalmente alle musiche del Cigno catanese, ma arricchita anche dalle arie più celebri di operisti italiani che, per un verso o per l'altro, sono stati legati affettivamente alla musica, alla persona e alle innovazioni drammaturgiche di Bellini.

Nel corso della serata sono state dunque eseguite arie belliniane più adatte al repertorio lirico di agilità, mentre il precedente concerto si era focalizzato più sull'aspetto lirico-drammatico, dando così al numeroso pubblico intervenuto la possibilità di avere un quadro più completo ed esaustivo delle varie sfaccettature della vocalità femminile presenti nelle opere belliniane: il giovane soprano Marzia Catania ha dunque eseguito “Qui la voce sua soave”, insieme alla cabaletta “Vien, diletto, è in ciel la luna” da I Puritani, proseguendo poi con l'arietta da camera “Ma rendi pur contento”, con “Ah, non credea mirarti” da La Sonnambula, stavolta senza l'acrobatica cabaletta “Ah, non giunge”, e infine “Malinconia, ninfa gentile” e “Eccomi in lieta vesta” da I Capuleti e i Montecchi. Per quanto riguarda gli altri operisti, sono state eseguite di Gioachino Rossini “Una voce poco fa”, da Il barbiere di Siviglia, “È strano… è strano”, la celebre aria di Violetta che chiude il primo atto de La traviata di Giuseppe Verdi, completa della spumeggiante cabaletta “Sempre libera”, per finire con “Quel guardo il cavaliere” dal Don Pasquale di Gaetano Donizetti.

Come si vede un programma abbastanza impegnativo, soprattutto per le agilità, che ha visto il giovane soprano disimpegnarsi con discreta disinvoltura, sfruttando una voce abbastanza ampia e dalla buona tenuta, una voce purtroppo ancora acerba e che, certo data la verde età, necessita ancora di parecchie rifiniture, che potrebbero consentire alla cantante di mettere in luce qualità di un livello parecchio apprezzabile. Nello specifico, la Catania dovrebbe riservare più attenzione alla tecnica dei fiati, al passaggio di registro e al fraseggio, qui e là ancora parecchio incerti, curando in particolare la copertura degli acuti, di buona potenza ma talvolta striduli, la dizione, a tratti poco comprensibile, e perfezionando l'agogica che, quando dominata, le ha consentito di trovare la quadra nei momenti più dolenti dell'aria di Amina.

Il pianista Stefano Sanfilippo, che ha accompagnato la cantante con garbo e discrezione, presentando anche i brani della serata, si è impegnato come solista in tre brani tratti dal volume Alla memoria di Vincenzo Bellini, edito da Ricordi e contenente tutti i pezzi dedicati alla memoria del musicista catanese. Il più grande amico del Cigno, Francesco Florimo, aveva chiesto infatti ad alcuni compositori di commemorare la memoria di Bellini con delle musiche a lui dedicate: moltissimi musicisti aderirono all'invito, e tra questi Sanfilippo ha scelto Costantino Palumbo, del quale ha eseguito “Canzone”, un delicato brano dove sono evidenti gli influssi delle melodie mediterranee, Franz Liszt, celebre per le parafrasi belliniane, con il meditativo e solenne “Raccoglimento”, e infine Pëtr Il'ic Cajkovskij con “Danza Russa”.

Come si può vedere, un programma teso a esplorare soprattutto i rapporti di Vincenzo Bellini con il proprio tempo, ma anche con i musicisti del suo immediato futuro, che ha appassionato il pubblico, spingendolo a chiedere con insistenza un bis che è stato prontamente concesso. Ancora Capuleti e Montecchi, ma stavolta nella musica di Charles Gounod, con il suo Romeo e Giulietta, del quale la Catania ha cantato la celebre “Je veux vivre dans ce rêve”.

Prossimo appuntamento il 15 ottobre, sempre alla Chiesa Badia di Sant'Agata con Bellini & Chopin.

Giuliana Cutore

11/10/2019