Barcellona
Festa del Barocco
Un concerto con frammenti del Giulio Cesare e altra musica strumentale di Haendel costituisce in questa stagione del Liceu, insieme a un futuro concerto di Philippe Jaroussky solita tournée con materiale dell'ultimo suo cd la parte che tocca al repertorio barocco, scarsa di quantità ma non di qualità. Tutti gli interpreti venivano dalla vicina Francia e con tanto di nome. Debuttavano il magnifico controtenore Christhope Dumaux, che si esibiva nelle arie e recitativi eccellente idea quando si ha artisti di questa qualità del ruolo del titolo, ma anche l'insieme Le Concert d'Astrée e la sua direttrice, Emmanuelle Haïm, particolarmente felici nei momenti più intimi o nostalgici, ma sempre più interessanti che nella versione scenica dell'opera a Parigi qualche anno fa; fantastici i primo violino ed il flauto che intervenivano anche come solisti.
Quanto a Dumaux, finora più familiare con il ruolo di Tolomeo, che esegue in modo straordinario, dopo un inizio alquanto freddo, ritrovava tutti gli armonici, il grave e le sue favolose messe di voce per il resto dello spettacolo.
E non avevano, nessuno di tutti loro, la vita facile perchè il pubblico che gremiva la sala era lì per un nuovo incontro, forse l'ultimo, se è vero quanto si dice, con una delle sue beniamine a giusto titolo Natalie Dessay, che pare farà una lunga parentesi o addirittura lascerà la sua gloriosa carriera lirica: peccato, perchè dimostrava di essere ancora una vera grande senza indizi, trannne qualche fugacissimo momento, di non essere più in possesso dei suoi mezzi e sempre con una tecnica, una padronanza totale dello stile, la lingua (Dumaux dovrebbe lavorare parecchio su questo aspetto) e la sua proverbiale e fenomenale capacità espressiva accompagnata di una gestualità unica e assolutamente memorabile nelle arie e recitativi di Cleopatra che facevano impazzire i fortunati presenti. Persino il suo elegante vestito scelto sicuramente con il pensiero al personaggio faceva capire che questa sì è una diva di prima classe.
Insieme a Dumaux finivano la serata con il duetto che chiude l'opera, ma dopo un primo bis', frammento dell'Ode a Sant'Anna del caro Sassone', di affascinante esecuzione, dovevano ripetere perchè la gente in piedi non voleva andarsene.
Jorge Binaghi
27/11/2014
La foto del servizio è di Antonio Bofill.
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