RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Il Circo

tra sogno e realtà

Adriano Aiello

Anche quest'anno la rassegna Percezioni ha ospitato al Centro Zo di Catania uno spettacolo natalizio, dedicato a grandi e piccini: si trattava de Il Circo, andato in scena il 22 dicembre, una produzione della compagnia “Gli Stravaganti”, di Adriano Aiello, che ne è stato anche il bravissimo e versatile protagonista.

Allievo di David Larible, definito dal New York Times “Il clown più bravo al mondo”, artista che ha curato anche la regia dello spettacolo, Adriano Aiello ha dominato incontrastato la scena, facendo sfoggio di doti mimiche eccellenti, di una agilità e scioltezza di movimenti straordinarie, imprimendo a tutta la pièce una nota giocosa, naturalissima e fluida, che ha coinvolto il folto pubblico intervenuto in una girandola di gags e risate, facendo rivivere sul piccolo palcoscenico del Centro Zo l'atmosfera sognante e un po' surreale del circo.

E da un sogno prendeva le mosse la vicenda: in una soffitta ingombra di attrezzi ed abiti circensi, dominata dalla figura inanimata di una donna cannone, il protagonista rivive in una dimensione a metà tra onirica e cosciente la vita del circo, con i suoi contrasti tra il direttore e il clown, tra i lustrini della soubrette e i movimenti degli acrobati, dove come in un caleidoscopio prendono pian piano vita tutte le figure dell'immaginario circense, fra rimandi nostalgici a numeri d'altri tempi e musiche dal vivo, che hanno costituito il tratto distintivo ed affascinante dello spettacolo.

Una comicità spontanea, affidata a pochi elementi: un gesto, una battuta, una smorfia del volto, un'improvvisa pioggia di palline, un numero paradossale. Ma quel che ha stupito di più è stata l'assoluta professionalità di tutti quelli che hanno affiancato Aiello nello spettacolo: bravissimi i due alter ego maschili, Salvo Giorgio e Bruno Morello, che non si sono limitati a fungere da spalla al protagonista, ma hanno talvolta dominato la scena evidenziando volta a volta il contrasto tra clown e direttore, dettando con la soubrette o interpretando con grande musicalità e senso ritmico le suggestive musiche delle quali erano anche autori. Evelina Fidone e Liliana Lo Furno hanno amplificato l'aspetto surreale del circo d'altri tempi, scevro dalle tecnologie e dagli effetti speciali moderni, ed affidato solo a pochi lustrini, a numeri comici o acrobatici, accompagnando i protagonisti maschili che si tramutavano ora in acrobati abbastanza imbranati, ora in domatore e belve, in un susseguirsi di scenette che hanno ad un certo punto coinvolto anche fisicamente il pubblico.

E qui va annotato, e finalmente, un particolare positivo che segna una volta tanto una differenza tangibile tra la passata amministrazione comunale e quella odierna: più volte avevamo lamentato l'assenza delle autorità politiche della città, che snobbavano i piccoli teatri (dove invece, e il Centro Zo ne è una conferma, si annidano i veri talenti), limitandosi a frequentare pompose e mondane inaugurazioni e prime teatrali e liriche varie. E stato dunque con grande sorpresa che abbiamo visto entrare in sala il sindaco Bianco, che non solo ha mostrato di divertirsi come un comune cittadino, ma si è prestato anche ad un gustoso e ilare fuori programma, che lo ha coinvolto insieme ad altri spettatori, durante il quale Aiello non gli ha risparmiato qualche garbata frecciatina, che Bianco ha accolto di buon grado, ridendoci sopra senza troppi pensieri.

Non resta che sperare che questa gradita sortita non resti isolata, e che il nostro sindaco visiti più spesso il Centro Zo e altri piccoli teatri, che dimostrano di riuscire a sopravvivere alla crisi dilagante e a fornire lavori di ottima qualità con mezzi limitati e talvolta quasi inesistenti.

Giuliana Cutore

29/12/2013

Le foto del servizio sono di Enrico Sigillo.