RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

La gioia di ascoltare Beethoven

La Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven è di fatto una pietra miliare di tale forma musicale per le sue ampie dimensioni, per la ricca orchestrazione e soprattutto per la soluzione, mai realizzata in precedenza di affiancare, nel quarto tempo, le voci di quattro solisti (tenore, basso, soprano e contralto) e di un coro. Con la sua ultima sinfonia il maestro tedesco non ci ha lasciato solo un lavoro di grande originalità ma ha anche voluto esternare un invito esplicito alla fratellanza universale e al fine di rendere tale messaggio il più chiaro possibile alla ricezione decise di far cantare, nella parte finale, alcune strofe dell'ode An die Freunde del poeta tedesco a lui caro Friedrich von Schiller. Una lirica in cui la gioia non viene descritta solo come semplice spensieratezza ma anche come meta finale verso cui giungerà l'uomo quando si sarà svincolato dai sentimenti dell'individualismo e dell'odio per realizzare la solidarietà, l'amicizia e l'amore fra tutte le genti senza distinzione di razza, nazionalità e ideologie politico-religiose. Nella composizione l'autore rende esplicito un messaggio ideologico che serpeggia in tutta la sua produzione, cioè la gioia razionale sentita come impegno ottimistico e slancio vitale inteso a superare ogni particolarismo ed egoismo in nome di una superiore fratellanza universale. Non è casuale che il motivo dell'Inno alla gioia sia stato scelto come inno dell'Unione Europea.

Nonostante alla prima esecuzione, avvenuta a Vienna al Teatro di Porta Carinzia il 7 maggio del 1824, Beethoven fosse oramai totalmente audioleso, venne pregato di dirigere personalmente la partitura, anche se per prudenza accanto a lui venne collocato il direttore d'orchestra Michael Umlauf, con la funzione di evitare eventuali defaillance del compositore dovute alla mancanza dell'udito e di conseguenza evitare sbandamenti ritmici dell'orchestra.

La possente sinfonia beethoveniana ha inaugurato la stagione dei concerti 2023/2024 del Teatro Bellini di Catania sabato 4 novembre (replica il 5) con un'esecuzione che ha visto impegnati l'orchestra e il coro del teatro, guidati dal direttore ospite principale Eckehard Stier. Già dalle battute iniziali del primo movimento (Allegro ma non troppo, un poco maestoso) la conduzione del maestro tedesco si è rivelata attenta ad una lettura della partitura che ne privilegiasse non solamente i riferimenti semantici più astratti e ideali ma riuscisse anche ed ancor più a determinare un'organica coerenza generale fra tutti gli elementi formali, espressivi e strutturali della composizione. In tal modo venivano ad alternarsi congruentemente brevi spazi contrappuntistici a intersezioni intimistiche e a folgorazioni eroiche.

Anche la seconda sezione della sinfonia (Scherzo, molto vivace) riusciva a trovare la quadra di un singolare equilibrio ritmico e fonico fra tutte le sezioni degli strumenti che ci è parso esemplare. La struttura del terzo movimento veniva pure eseguita con estrema misura e coerenza, arrivando a collegare in modo quanto mai fluido e scorrevole il primo morbido e suadente tema in si bemolle maggiore al secondo tema poco più vivace, in re maggiore, ed entrambi i motivi poi, dopo un elaborato sviluppo di variazioni, riuscivano a confluire con delicata morbidezza in un'ampia coda. In tale terza sezione l'orchestra ha saputo creare un momento estatico e rarefatto di elevato incanto fonico che riusciva a ricreare e allietare le nostre orecchie (da segnalare anche l'ottima qualità dei vari interventi solistici).

L'esecuzione del quarto movimento finale ha incoronato degnamente l'interpretazione di tutto il corpo strumentale con l'intromissione, sempre misurata, bilanciata e ben proporzionata del coro preparato e guidato dal maestro Luigi Petrozziello. Adeguati alla riuscita della serata si sono anche rivelati i quattro bravi cantanti solisti: Chiara Notarnicola (soprano) che ha spiccato per la sua voce chiara, nitida e ben tornita, Elena Belfiore (contralto), Valerio Borgioni (tenore) e Alessandro Abis (basso). L'interpretazione fornita dall'orchestra del teatro, dal coro e dai solisti è stata lungamente e calorosamente applaudita dal foltissimo pubblico intervenuto (platea e palchi erano stracolmi) al quale è stato concesso come bis l'esecuzione delle pagine finali della medesima sinfonia.

Giovanni Pasqualino

5/11/2023

La foto del servizio è di Giacomo Orlando.