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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 

 

Così è (se vi pare)

inaugura la nuova stagione del Teatro Stabile di Catania

Ieri, sabato cinque novembre, abbiamo assistito presso la Sala Verga di Catania alla rappresentazione dell'opera Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello, titolo inaugurale della stagione 2022-2023, e che rimarrà in cartello sino al 13 novembre. Lo spettacolo è una produzione che nasce dalla collaborazione tra il Teatro Stabile di Catania, il Teatro Sannazzaro, il Teatro Biondo di Palermo e la Compagnia La Pirandelliana.

Così è (se vi pare) dà perfettamente voce a una delle tematiche più care al maestro agrigentino: la inafferrabilità e indeterminazione della realtà e quindi della verità, che tanto spesso viene affannosamente ricercata dagli esseri umani anche a costo di causare sofferenze o altrettante mistificazioni.

Fulcro di quest'opera è il personaggio di Lamberto Laudisi, interpretato con eleganza da Eros Pagni su una scena che pur “angusta e oppressiva” riesce in maniera molto convincente ad adattarsi alla pièce: essa infatti trasmette con forza il clima inquisitorio da cui a volte sono oppresse persone che non ci piacciono o semplicemente non ci convincono. Lamberto Laudisi è il tipico personaggio pirandelliano dietro cui possiamo scorgere l'irriverente critica dell'autore a un mondo vittima di se stesso, costui con poche semplici deduzioni logiche svela l'ambiguità di ciò che chiamiamo il reale ma è quasi costretto al silenzio. Sulla scena, infatti, sarà visibilmente distaccato dal resto della compagnia e sua unica vera arma sarà il riso, una risata amara dietro cui si cela Pirandello.

La verità di ognuno, infatti, è reale per l'individuo che la enuncia ma suona falsa o lontana dal vero per chiunque altro, e Pirandello attraverso una vicenda ben congeniata dimostra come alla fine essa sia il frutto di una convinzione, potremmo dire anche di una partigianeria che poggia su basi instabili. Oggi, ancora più di un secolo fa, le persone hanno accesso a un flusso di informazione costante che però non risulta mai soddisfacente o risolutivo: la realtà-verità è sempre inafferrabile.

La regia di Luca de Fusco, giunto ormai alla sua sesta produzione pirandelliana, ha pienamente raggiunto il suo scopo anche grazie all'atmosfera creata dalle luci di Gigi Saccomandi, dalle scene e dai costumi di Marta Crisolini Malatesta e dalle scelte musicali di Gianni Garrera che, in sinergia, sono riusciti a suscitare attesa e un clima di mistero tanto nei personaggi quanto nel pubblico.

Gli interpreti della compagnia La Pirandelliana si muovevano a proprio agio sulla scena e grazie ad una dizione curata erano facilmente comprensibili anche in fondo alla sala da tutti gli spettatori. Con piacere si ricordano i nomi degli attori che, coordinati dal regista, hanno reso possibile la realizzazione di uno spettacolo che non è per nulla semplice e nasconde dietro l'angolo il rischio di sfociare in una farsa grottesca: Eros Pagni, Anita Bartolucci, Giacinto Palmarini, Paolo Serra, Lara Sansone, Giovanna Mangiù, Valeria Contadino, Domenico Bravo, Roberto Burgio, Plinio Milazzo e Irene Tetto.

Le grandi opere artistiche mantengono sempre la loro attualità, e quelle del Nobel siciliano sono da annoverare tra i capolavori del teatro moderno perché capaci di farci riflettere e porci davanti alla realtà che è molteplice e in cui ragione e torto spesso si aggrovigliano in un'inestricabile matassa.

Il pubblico numeroso ha dimostrato di apprezzare lo spettacolo e noi non possiamo che unirci a questo giudizio, e per questo motivo aspettiamo con ansia di assistere alla prossima opera di Pirandello in programma al Teatro Stabile: Come tu mi vuoi, sempre per la regia di Luca De Fusco, in programmazione dal 20 al 29 gennaio 2023.

Antonio Pasqualino

7/11/2022