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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 

Del perduto (in) canto alla S.C.A.M. di Catania

Riccardo Angelo Strano

La voce di controtenore trova il suo repertorio più ampio, appropriato e consono nella musica barocca, anche se il geniale Gioacchino Rossini assegnerà ancora tale ammaliante tessitura ad alcuni suoi personaggi operistici. Nel Seicento e nel Settecento per ottenere tale particolare tipologia canora si ricorreva alla castrazione dei bambini più vocalmente dotati in età prepuberale, ma caduta poi in disuso tale barbara ed incivile pratica, nei tempi moderni si ricorse all'uso del falsetto, accorgimento tecnico che permette alla voce maschile di “simulare” altezze permesse solo a certe voci femminili. Pertanto a tali controtenori o falsettisti dobbiamo attribuire il pregio ed il merito di farci ascoltare la musica barocca così come veniva concepita e praticata dai musicisti dell'epoca.

Nella tipologia di questi artisti possiamo senz'altro annoverare il ventitreenne catanese Riccardo Angelo Strano, laureatosi al Conservatorio Reale dell'Aia in canto lirico nell'estate del 2012 e che vanta già una lusinghiera carriera e valide affermazioni in tutta Europa.

Così egli si è esibito, accompagnato al pianoforte dal valente Alistair Sorley, nel madrigale Sì dolce è ‘l tormento dal Quarto scherzo delle ariose vaghezze SV 332 di Claudio Monteverdi; Father of Heaven! da Judas Maccabaeus di Georg Friedrich Haendel; il Lied D 328 da Erlkoenig di Franz Schubert. Nella seconda parte ha invece eseguito Venti, turbini, aria dal Rinaldo HWV 7 di Georg Friedrich Haendel, Oh patria! – dolce e ingrata patria! Tu che accendi questo core, Di tanti palpiti, recitativo e cavatina da Tancredi di Gioacchino Rossini; Ich lade gern mir Gäste ein, aria da Die Fledermaus di Johann Strass junior; Le souvenir présente céleste di Vincenzo Bellini. La storia della composizione e del successivo rinvenimento di quest'ultima è stata ampiamente spiegata da un intervento del noto musicologo catanese maestro Domenico De Meo, certo da considerarsi, come ha evidenziato il presidente della S.C.A.M prof. Giuseppe Montemagno, il maggior esegeta belliniano vivente del mondo, che con la sua fluida e fluente loquela ha deliziato l'uditorio.

Riccardo Angelo Strano ha dimostrato di possedere una tecnica prestante e agguerrita unita ad una squisita musicalità e a un' alta scuola di lettura filologica, qualità che gli hanno permesso di offrire al foltissimo pubblico intervenuto delle interpretazioni assolutamente pregnanti e ricche di fascino. Il maestro Alistair Sorley ha deliziato gli astanti interpretando anche il Preludio in mi bemolle minore dal primo libro del Clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach; il Preludio e fuga a quattro voci in si minore sempre dal primo libro del Clavicembalo ben temperato e la Sonata in re maggiore L424 di Domenico Scarlatti.

Ai calorosissimi applausi tributati dagli astanti il giovane controtenore ha eseguito a cappella due suggestivi ed emozionanti brani della tradizione popolare siciliana: una ninna nanna ed una romanza d'amore.

Il presidente della S.C.A.M prof. Giuseppe Montemagno, alla fine della serata, ha ricordato a tutti i soci e convenuti le prossime manifestazioni musicali organizzate dal prestigioso sodalizio.

Giovanni Pasqualino

1/5/2013