RECENSIONI
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Barcellona

Notevole concerto di canto

 

Un eccellente concerto con dei frammenti operistici – arie e duetti per tenore e baritono – per la maggior parte di Verdi si poteva ascoltare domenica scorsa al Gran Teatre del Liceu, complici l'orchestra della casa correttamente diretta da Manuel Coves, che soprattutto accompagnava molto bene, grazie all'arte di Gregory Kunde e Juan Jesús Rodríguez.

Il noto tenore è sempre un prodigio di vitalità e di longevità vocale, a parte il fatto che certi personaggi e titoli gli si addicano più di altri, innanzitutto per motivi di timbro e di un registro centrale più di una volta opaco o debole. L'acuto è sempre docile e svettante e la tecnica gli consente di uscire a testa alta da insidie che potrebbero legittimamente creargli qualche problema. I suoi migliori interventi da solista erano 'Nessun dorma', 'Vesti la giubba' e 'Dio mi potevi scagliar', pure essendo di tutto rispetto le sue versioni di 'Quando le sere al placido', 'Celeste Aida' e 'Donna non vidi mai'.

I duetti erano senz'altro i momenti più riusciti di tutto il programma perchè le voci si sposavano benissimo benché forse ci sia stata una punta d'istrionismo che personalmente penso che non occorra in un concerto: non si trattava di una sola opera in forma di concerto, perché lì le cose sono, o possono essere, diverse. Si ascoltavano, in quest'ordine, quello dell'atto terzo da I Vespri siciliani, quello dell'atto primo (o secondo, dipendendo dalla versione) dal Don Carlo – entrambi in italiano – e il programma finiva con il duetto che conclude il secondo atto dell'Otello, cantato in modo tale che la sala balzò in piedi e si doveva per forza concedere il bis (riuscito ancora meglio).

Il baritono spagnuolo, la cui assenza nella programmazione di questi e altri teatri (non solo della Spagna) risulta un mistero per il sottoscritto, è in grande forma e in un grande momento della sua carriera; dire che il suo canto ci porta ai grandi modelli degli anni quaranta e cinquanta dello scorso secolo non mi sembra un demerito o una critica ma un fatto. Cantava, da questo punto di vista stilistico, dei magnifici ‘Eri tu', il prologo dai Pagliacci , ‘Nemico della patria' e ‘Cortigiani, vil razza dannata' e riscuoteva un grande successo, a parte i duetti sopra nominati. Il Teatro non era stracolmo ma sí pieno e il pubblico era meritatamente entusiastico.

I numeri puramente orchestrali erano la sinfonia de I Vespri e l'intermezzo di Manon Lescaut.

Jorge Binaghi

13/2/2017

La foto del servizio è di Antonio Bofill.