Il cortile di Palazzo Platamone di Catania ospita un magnifico spettacolo in onore di Domenico Modugno
Il Teatro Stabile di Catania di Catania in collaborazione con il Comune per l'Estate catanese ha ospitato nella suggestiva corte del palazzo Platamone, dedicato alla memoria dell'attrice Mariella Lo Giudice, lo spettacolo Malarazza, omaggio alla Sicilia di Domenico Modugno, il grande cantante e compositore di musica leggera italiano che nel corso della sua esistenza diede vita a più di 230 canzoni, alcune delle quali rimangono delle evergreens intramontabili. In verità molte creazioni del geniale cantautore pugliese attingono a piene mani dall'humus della cultura popolare e del folklore siciliani, basti pensare a brani come “U pisci spada”, “Musciu niuru”, “Sciccareddu m'briacu”, “Amara terra mia”, “La donna riccia”, “Malarazza”. A questo primo Domenico Modugno fortemente umano, quasi contestatario e populista è stata dedicata una memorabile serata musicale che ha visto protagonisti artisti di grande comunicativa emotiva e di altissimo valore professionale quali Mario Incudine, Pippo Rinaldi in arte Kaballà e Tony Canto.
Così martedì 22 luglio 2014, alle ore 21,00, un foltissimo pubblico etneo presente (si è registrato il quasi tutto esaurito), è stato letteralmente investito e travolto da un'ondata di musica e di ritmi estasianti ed entusiasmanti, che richiamavano alla memoria la nascita e lo sviluppo della canzone italiana fra gli anni 50 e 60, vale adire nel suo periodo più felice, raggiante e creativo. I tre sunnominati anchormen sono stati accompagnati con estrema cura e sicuro estro da Antonio Vasta (fisarmonica e pianoforte), Antonio Putzu (fiati), Pino Rocosta (basso), Manfredi Tumminello (chitarra acistica), Salvo Compagno (percussioni). Un sound moderno ed efficace rivestiva e riproponeva tutta la produzione di Domenico Modugno fino al suo grande primo grande trionfo sanremese: Nel blu dipinto di blu. Alle reiterate richieste di bis i bravi musicisti hanno risposto con un' originalissima esecuzione di “Vecchio frac” la celebrata e delicatissima composizione ispirata dalla triste vicenda umana del nobile siciliano Raimondo Lanza di Trabia, morto suicida nel 1954 all'età di 39 anni, gettandosi dal suo palazzo di via Sistina a Roma.
Giovanni Pasqualino
24/7/2014
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