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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


Maratona Rachmaninov al Teatro Bellini di Catania

Un evento da ricordare

Da sinistra: Riccardo Alma, Daniele Rametta, Violetta Egorova, Epifanio Comis, Francesco Nicolosi, Viviana Lasaracina, Lorenzo Pascucci, Dmitrij Shishkin.

Scriveva Alfredo Casella nel suo volume Il pianoforte a proposito dei quattro concerti per piano e orchestra di Serghei Rachmaninov: «Non è certo quella di Rachmaninov musica di forte personalità, né arte che abbia grandi pretese stilistico-problematiche; sono piuttosto i Concerti di un sommo pianista che scrive egregiamente per il proprio strumento…» Gli fa quasi eco anche Giuseppe Piccioli col suo saggio Il concerto per pianoforte e orchestra, dove dichiara : «Il successo dei Concerti di S. Rachmaninov è dovuto a due fattori: una linea melodica di facile comunicativa; un pianismo ricco, ridondante e di sicura presa sul pubblico…dal lato formale architettonico, i Concerti di Rachmaninov non possono quindi offrire particolarità interessanti: si compongono di vari episodi – concepiti ad esclusivo vantaggio dello strumento solista – che più o meno abilmente nascondono l'assenza di una vera capacità nell'arte di costruire».

A parte le considerazioni sul versante formale è certo che per un pianista i quattro concerti del compositore russo rimangono una prova davvero improba e non certo da sottovalutare. Chi non ricorda il suggestivo film Shine del 1996, diretto da Scott Hicks e interpretato magistralmente da Geoffrey Rush (vinse per l'occasione il premio Oscar) nella parte del pianista australiano realmente esistito David Helfgott, il quale durante un concorso pianistico internazionale aveva registrato un vero e proprio crollo psico-fisico e nervoso sulle note del Concerto n. 3 per piano e orchestra di Rachmaninov?

Domenica 30 aprile al Teatro Bellini di Catania ha avuto luogo un'epica maratona musicale che ha visto l'esecuzione dei quattro concerti e della Rapsodia su un tema di Paganini per pianoforte e orchestra del grande musicista russo.

Il Concerto in fa diesis minore n. 1 op. 1 è stato eseguito in modo nitido e scattante da Riccardo Alma, seguito dal Concerto n. 4 in sol minore op. 30 interpretato con sicuro piglio e agguerrita tecnica da Daniele Rametta. La Rapsodia su un tema di Paganini (Capriccio n. 24) op. 43 è stata esposta con notevole nonchalance e assoluto controllo formale da Viviana Lasaracina. La magnifica serata è stata conclusa dal versatile e poliedrico Lorenzo Pascucci che ha eseguito il Concerto n. 2 in do minore op. 18, seguito dal musicalissimo e fantasioso Dmitrij Shishkin, che ha invece suonato il Concerto n.3. I cinque validi e promettenti artisti (tutti e cinque hanno già riscosso lusinghieri consensi internazionali) hanno mostrato di possedere saldissime e solidissime basi tecniche unite a notevoli, apprezzabili e ragguardevoli doti espressive.

L'orchestra del nostro teatro è stata diretta con mano ferma e ben equilibrata da Epifanio Comis che ha saputo adeguare, calibrare e proporzionare le sonorità della compagine strumentale a quella dei solisti. Inoltre la sua lettura delle partiture si è rivelata attenta e corretta sia negli attacchi così come nello stacco dei tempi e perfino nel cesello e nella rifinitura della dinamica e dell'agogica.

Il foltissimo pubblico intervenuto all'eccezionale ed inconsueta serata concertistica, che ha proposto l'integrale per piano e orchestra dei concerti di Rachmaninov, ha tributato a tutti gli esecutori un calorosissimo e convinto consenso. Il direttore artistico del nostro teatro maestro Francesco Nicolosi ha ringraziato infine tutti gli eccellenti esecutori dell'esaltante manifestazione.

Giovanni Pasqualino

2/5/2017

La foto del servizio è di Giacomo Orlando.