Buon compleanno, Wolfgang!
La VII edizione della maratona musicale Mozart Nacht und Tag a Torino Intervista a Corrado Rollin
Cristina Leone e Corrado Rollin.
Per i melomani il 27 gennaio è una data carica di significato: Giorno della Memoria delle vittime dell'Olocausto, sì, ma anche data di morte di Verdi, nel 1901, e data di nascita di Wolfgang Amadeus Mozart, nel 1756! E proprio in onore della nascita di Mozart, da sette anni ormai a Torino, nel weekend più vicino a questa data, viene organizzata la Mozart Nacht und Tag, “maratona musicale”, come è stata intelligentemente battezzata, totalmente gratuita (offerta libera e facoltativa) e aperta al pubblico di tutte le età e competenze in fatto di musica. La definizione di “maratona musicale” è quanto mai indovinata: se infatti si era partiti all'inizio con circa quaranta ore consecutive di musica (rigorosamente mozartiana!), adesso, alla VII edizione, svoltasi sabato 24 e domenica 25 gennaio 2015, si è giunti a circa cinquanta: e con l'aggettivo “ consecutiva” s'intende proprio «notte e giorno» Nacht und Tag! Nel link qui di seguito ecco il programma dettagliato dei brani.
http://www.cineteatrobaretti.it/teatro/les-italiens/mozart-nacht-und-tag.htm
Imbattersi nelle sedi dove la Mozart Nacht und Tag si tiene non è difficile: a differenza dei normali concerti, l'iniziativa coinvolge diversi spazi torinesi – la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, il Conservatorio «Giuseppe Verdi», la «Casa del Quartiere di San Salvario», il Circolo dei Lettori, il Politecnico di Torino (Salone d'onore del Castello del Valentino), l'Alliance française (centro di studio di lingua e letteratura francese) e soprattutto il CineTeatro Baretti, centro nevralgico di tutta l'iniziativa, in cui la musica prosegue ininterrottamente durante la notte, grazie alla proiezione di DVD a tema – quest'anno i Concerti per pianoforte e orchestra n° 20 e 21 (KV 466 e 467), con un giovane Daniel Barenboim quale pianista e direttore dei Berliner Philarmoniker, La clemenza di Tito KV 621, La finta giardiniera KV 196 e Nannerl, la sśur de Mozart, film di René Féret del 2010. Durante le ore diurne, invece, a partire dalle 10:00 fin quasi a mezzanotte, è un avvicendarsi continuo di musicisti che, grazie all'assortimento del repertorio, riescono a presentare diverse facce della poliedrica genialità di Mozart: Sonate per pianoforte, violino e pianoforte, Duetti per flauti (brani di rarissimo ascolto, presentati nell'esecuzione di Francesca Grilletto e Sebastian Domingo), Quartetti, Trii e altre formazioni cameristiche, arie vocali da opere e Lieder a sè stanti, precursori di tutta la letteratura liederistica tedesca dell'Ottocento, fino a composizioni corali (Ave, verum corpus KV 618, Missa brevis KV 220, ecc.) e Sinfonie (Sinfonia n° 35 in re maggiore “Haffner” KV 385, ecc.); il tutto passando per composizioni minori, ma sempre interessanti, come il Duo per violino e viola in sol maggiore KV 423 (Alice Costamagna, violino; Giorgia Elena Cervini, viola) e trascrizioni di originali mozartiani per diversi organici – il Concerto “Jeunehomme” nella veste cameristica per pianoforte e quartetto d'archi di Ignaz Lachner (1807-1895), la Sinfonia concertante per violino, viola e orchestra KV 364 nella riduzione per violino, viola e pianoforte, fino alle Sonate per pianoforte e violino KV 378 (317d) e KV 296 trascritte per due flauti dal flautista olandese Frans Vester (1922-1987). Un'infilata di brani alla quale si accompagna una lista più corta, ma di pregevole scelta, di d'après moderni e di repertorio: tra questi, l'Introduzione e Variazioni per chitarra sola sul tema “Das klinget so herrlich” dal Flauto Magico di Mozart Op. 9 di Fernando Sor (1778-1839) (Federica Colucci, chitarra); tra quelli, le Tre impressioni sull'aria “Gente, è qui l'uccellatore” [Der Vogelfänger bin ich, ja, N.d.R.] dal Flauto Magico di Mozart per chitarra sola, e Mozartiana per clarinetto solo, entrambi scritti ed eseguiti da Gabriele Balzerano, polistrumentista contemporaneo che ha dato prova della sua versatilità cimentandosi nelle due performance alla chitarra e al clarinetto.
Francesca Grilletto e Sebastian Domingo.
Fra un brano e l'altro, le piccole e (doverose) pause, sia per i musicisti, sia per gli ascoltatori, che hanno così modo di alzarsi e rientrare, sono animate dai puntuali interventi di Attilio Piovano, critico musicale della piazza torinese, compositore, scrittore, saggista e insegnante, chiamato a commentare i vari brani presentati durante la “maratona” e a ripercorrere le tappe salienti della vita di Mozart, dai viaggi per tutta Europa durante l'infanzia, al trasferimento in pianta stabile a Vienna nel 1781 e ai suoi tentativi di imporsi come libero professionista nel campo della musica in un'epoca in cui il musicista era trattato alla stregua di un qualunque stipendiato alle dipendenze della corte di turno, un mestierante del suo campo (come tanti librettisti e operisti italiani dai vari teatri d'opera). Particolarmente affascinante è la sua presentazione del DVD dei Concerti per pianoforte e orchestra, che segnano l'inizio della parte notturna della “maratona”: seduto al pianoforte al quale si sono avvicendati nel corso del giorno tanti pianisti, Piovano illustra con esempi musicali i Concerti e la poetica pianistica mozartiana, oltre al ruolo centrale che essi hanno avuto nel traghettare questo genere musicale dalle stecche dei corsetti settecenteschi agli ariosi mantelli del Romanticismo, eredità raccolta e continuata da Beethoven (e non solo). Ma Mozart non è solo musica: è anche mito: mito che ha iniziato a formarsi a partire dalla sua morte in circostanze misteriose, per le quali è stato fatto non poche volte il nome di Antonio Salieri. La Mozart Nacht und Tag ha voluto rendere omaggio anche a questo artista troppo spesso ricordato solo per una cosa che non ha fatto (l'aver avvelenato, o portato alla morte il trentacinquenne Mozart), con l'Ouverture del Falstaff, ossia le tre burle e la Piccola arlecchinata da Axur, re d'Ormuz, nella riduzione per pianoforte eseguite da Cristina Leone. Tanta parte ha avuto anche il film Amadeus di Miloš Forman del 1984 che riprende la tesi dell'avvelenamento di Mozart ad opera di Salieri ispirandosi alla pièce teatrale Mozart e Salieri di Aleksandr Puškin. E, nella versione con adattamenti e testi aggiuntivi di Thomas de Quincey, Max Aub e Woody Allen, il testo di Puškin ha ripreso vita grazie alla recitazione di Gianni Bissaca e Corrado Rollin, con accompagnamento musicale della pianista Cristina Leone.
Da sinistra: Cristina Leone, Corrado Rollin e Giorgio Griva.
Proprio a Corrado Rollin, uno dei due coordinatori artistici della Mozart Nacht und Tag, (l'altro è Giorgio Griva), ho voluto rivolgere alcune domande relative alla realizzazione di questo evento. Ciò che mi ha rivelato è stato particolarmente interessante. D. Corrado, come è nata l'idea della Mozart Nacht und Tag?
R. L'idea nacque parlando con Davide Livermore [direttore artistico del CineTeatro Baretti, N.d.R.], che aveva già in mente un'idea simile, e Giorgio Griva: «Tentiamo!», ci siamo detti. E così iniziammo. La prima volta furono solo 24 ore di musica e coinvolsero il CineTeatro Baretti e le chiese vicine. Pian piano il progetto si ampliò, allungando i tempi della “maratona” e coinvolgendo anche altre sedi. Fu un bel traguardo, quando adottammo l'impiego di navette per trasportare il pubblico dal Baretti al Conservatorio!
D. Chi sono gli artisti che partecipano alla Mozart Nacht und Tag?
R. Siamo partiti coinvolgendo gli allievi dei Conservatori di Torino, Alessandria e Novara, che hanno collaborato per tutte le edizioni, compresa quest'ultima. Il primo anno parteciparono anche gli allievi del Conservatorio di Foggia. Dalla V edizione, invece si aggiunsero stabilmente anche quelli del Conservatorio di Cuneo. Abbiamo quindi la partecipazione entusiasta e stabile di quattro Conservatori. Nessun musicista viene pagato per esibirsi, a parte le spese di viaggio per gli allievi di Alessandria, Novara e Cuneo. È anche un modo per dar loro la possibilità di esibirsi, per imparare a gestire l'ansia da palcoscenico, consapevoli di essere in un ambiente meno formale di un concerto vero e proprio. Nella VI edizione, però, il maestro Luciano Giarbella, pianista ed ex-vicedirettore del Conservatorio di Torino, decise spontaneamente di suonare per noi: questo ci ha fatto capire che è un fenomeno che desta più attenzione di quel che pensiamo.
D. Come organizzate le scalette dei brani?
R. Gli allievi portano ciò che hanno in programma, quel che han studiato. A noi organizzatori spetta il compito di distribuirli lungo le giornate musicali. Non è sempre facile: i ritardi comunicati all'ultimo sono frequenti, soprattutto per gli studenti che non sono di Torino, come pure le defezioni improvvise. A volte, però, ci viene in aiuto una sorta di “pronto soccorso musicale”. Una domenica pomeriggio, ricordo, non sapevo come far proseguire la maratona: un musicista non si era presentato, e quello in programma subito dopo non era ancora arrivato. Cos' ho chiesto in platea: «C'è un pianista tra il pubblico?» Si alzarono in due, ed eseguirono Piazzolla a quattro mani. Non sarà stato Mozart, ma il concerto poté continuare.
D. La Mozart Nacht und Tag non è proprio un concerto, però…
R. Concordo: non secondo i canoni classici di un concerto. Ma è stato fatto apposta. Io sono dell'idea che si debba proporre al pubblico una nuova modalità di ascolto: non quella cui siamo abituati, un auditorium, una sala da concerto, con l'applauso che arriva esattamente quando te lo aspetti. Si deve cercare di incuriosire il pubblico utilizzando anche canali di comunicazione differenti. Già solo l'idea che tra un brano e l'altro ci si possa alzare e sgranchirsi le gambe, o si possa abbandonare l'ascolto senza sentirsi colpevoli è qualcosa che predispone in modo più sciolto all'ascolto, soprattutto per coloro che desiderano avvicinarsi a piccoli passi al mondo della musica classica e che vedono un concerto tutto intero qualcosa di insostenibile: qualcosa di simile all'ascolto di un CD, che puoi interrompere quando vuoi – ma qui le esecuzioni sono dal vivo, ed è un dato da non trascurare. Fare del CineTeatro Baretti il campo-base della Mozart Nacht und Tag significa anche sfruttare la collaborazione di un quartiere di Torino come San Salvario, che sotto la supervisione di Roberto Arnaudo, ha dato ampio spazio alla musica alla maniera viennese, ovvero on the road: in occasione della Mozart Nacht und Tag abbiamo avuto violinisti che allietavano la coda dal panettiere, e un quartetto d'archi che suonava la Piccola Serenata Notturna in un sexy-shop, per non parlare delle tante esecuzioni nei più diversi esercizi commerciali della zona. Per la prima volta Torino, o almeno una piccola parte di essa, San Salvario, è diventata una sorta di teatro, di auditorium a cielo aperto: se è vero che la musica non ha confini, non deve averne neanche il luogo di esecuzione.
Christian Speranza
29/3/2015
Le foto del servizio sono di Sara Gobbo.
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