Masterclass di alto perfezionamento pianistico tenuta da Epifanio Comis
Concerto Finale
Da sinistra: Sergey Belyavskiy, Alexander Panfilov, David Jae-Weon Huh, Elia Cecino, Dmytro Choni.
Domenica 29 aprile, presso la Chiesa della Badia di Sant'Agata di Catania, ha avuto luogo il concerto finale della terza edizione della Masterclass di alto perfezionamento pianistico, tenuta dal maestro Epifanio Comis, concerto al quale hanno preso parte cinque giovani talenti artistici giunti nella nostra città da ogni parte del mondo: Russia, Ucraina, Sud Corea e Italia. La manifestazione, il cui direttore artistico era il maestro Giovanni Cultrera, si è anche avvalsa della collaborazione della Rachmaninov Society Italia e della Camerata Polifonica Siciliana, diretta dal maestro Giovanni Ferrauto. Elia Cecino ha eseguito la Sonata n. 3 in fa diesis minore, op. 23 di Aleksandr Skrjabin con sicurezza e forza espressiva notevoli, anche se il tratto mistico tipico dell'autore russo, forse a causa della giovane età, restava alquanto in ombra. Comunque le abilità del giovane si sono manifestate in modo davvero magnifico e in tutta la loro destrezza.
ll giovane coreano David Jae-Weon Huh si è esibito in Années de pèlerinage. Pemière Année: Suisse, S 160: n. 6 Vallée d'Obermann di Franz Liszt e nella parafrasi da concerto su temi di walzer tratti dall'operetta Die Fledermaus di Johann Strauss nella trascrizione di Alfred Grünfeld. La bellezza e la cantabilità del tocco, l'interpretazione partecipata, la cura di ogni particolare tecnico e dinamico hanno rivelato un pianista di alta maturità e forte personalità artistica. Da sottolineare la rifinitura e la leggerezza dei trilli in diminuendo.
L'ucraino Dmytro Choni ha offerto da Années de pèlerinage. Deuxième Année. Italie, S 16: n. 7 Après une lecture de Dante, una lettura nella quale l'assoluto controllo tecnico formale della splendida e suggestiva pagina si univa a un pathos forte e di sicura tempra. Efficace la scelta delle sonorità, l'uso puntuale del pedale, il cesello delle espressioni dinamiche e la tempra eroica delle ottave doppie.
Sergey Belyavskiy, nativo di Mosca, si è lanciato nell'esecuzione robusta e nerboruta nel n. 11 in re bemolle maggiore, Harmonies du soir, da Douze Études d'exécution trascendante, S 139 e poi nello Scherzo e marcia S 117, mettendo in campo grande controllo muscolare di ogni dito delle mani, uguaglianza assoluta fra queste ultime, grande passione interpretativa e soprattutto controllo fisico e adesione psichica totale alle due scintillanti pagine del geniale ungherese.
La serata è stata conclusa degnamente dal quinto e ultimo eccellente pianista, Alexander Panfilov, anch'egli moscovita, il quale ha affrontato con cipiglio e grande nonchalance la Sonata n. 2 in si bemolle minore, op. 36 di Sergej Rachmaninov, facendo implodere dalla composizione un vero e proprio scoppiettante gioco di fuochi d'artificio, che rivelavano un pianista a tutto tondo, nel quale tecnica e interpretazione si fondevano in un'unica possente e magica simbiosi. Da sottolineare anche i suoi sicuri attacchi alla tastiera e la creazione di splendide dissolvenze sonore.
Il foltissimo pubblico intervenuto all'evento ha tributato entusiastici e calorosi applausi non solo ai cinque concertisti, ma anche e soprattutto al maestro Epifanio Comis che sicuramente è riuscito ancora una volta, giacché questo è il terzo anno consecutivo, a far diventare Catania, anche se solo per qualche settimana, un centro di livello pianistico internazionale… e non è retorica!
Giovanni Pasqualino
2/5/2018
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