La compagnia Buio in Sala presenta all'Ambasciatori di Catania
Mattia Pascal
Marcello Montalto
La compagnia Buio in Sala ha prodotto una suggestiva riduzione del romanzo di Luigi Pirandello Il fu Mattia Pascal, andata in scena al teatro Ambasciatori di Catania il 25 gennaio: la pièce, dal titolo Mattia Pascal, è opera di Irene Tetto, che è riuscita con mano davvero felice a tramutare il romanzo, pur mantenendosi assolutamente fedele a esso, in una commedia brillante, dal ritmo vivace, dove anche la narrazione in prima persona da parte del protagonista risultava lieve e accattivante, grazie anche alla verve e alla disinvoltura di Marcello Montalto, che impersonava appunto Mattia Pascal. Irene Tetto, focalizzando l'attenzione più sullo strano caso di Pascal che sulle implicazioni ideologiche ed esistenziali della disavventura del protagonista pirandelliano, ha conferito al lavoro un taglio comico-grottesco, avvicinando in tal modo i personaggi del romanzo alle maschere nude del grande agrigentino, grazie anche a una tipizzazione dei ruoli che le ha permesso di stilizzarli in maniera molto efficace, conferendo all'azione una velocità che ha molto giovato alla riuscita dell'insieme.
La regia, curata da Giuseppe Bisicchia e da Massimo Giustolisi, si è mossa con lo stesso intento di amplificazione della vicenda da un punto di vista teatrale: gli elementi di scena di Laura Lazzaro, dei cubi di libri finti, che sostituivano in parte l'attrezzeria e che impilati formavano alte colonne a cornice della scena, evidenziavano il carattere tutto letterario, finto e di finzione della vicenda, quasi un teatro nel teatro, dove Pascal impersonava se stesso ma anche di volta in volta il suo sé nelle varie fasi della propria esistenza, mentre i personaggi secondari, cambiando ruoli e stilemi recitativi nel corso del lavoro, evidenziavano il carattere quasi espressionista della vicenda, complici anche i video stilizzati di Andrea Ardizzone, quasi delle silhouttes, o maschere, o didascalie che venivano proiettate sul fondo del palcoscenico.
Da sinistra: Marcello Montalto, Massimo Giustolisi, Irene Tetto e Nadia Trovato.
Su questa fondamentale idea registica, incentrata sull'aspetto più europeo e moderno della drammaturgia dello stesso Pirandello, gli attori si sono mossi con molta disinvoltura, conferendo alla loro recitazione un ritmo ora rutilante, ora più pacato, ora volto a rendere palpabile al pubblico il fatto di star recitando una parte. Marcello Montalto, nel ruolo del protagonista, ha evidenziato doti attoriali di notevole livello, unite a un'ottima dizione e a una gestualità sempre attenta e misurata, mai incline al caricato, rendendo il suo personaggio con una recitazione ora naturalistica, ora straniata, che gli ha permesso di evidenziare con efficacia le varie tappe della vicenda di Mattia Pascal. Perfettamente a suo agio Massimo Giustolisi nel doppio ruolo di Pamino, l'amico d'infanzia di Pascal, e di Papiano, il perfido cognato di Adriana, la figlia dell'albergatore romano dove Mattia si stabilisce per un certo periodo della sua raminga esistenza: la sua ottima mimica gli ha permesso di rendere al meglio due personaggi assolutamente agli antipodi, privilegiando per il primo una dolce, sguarnita ingenuità non priva di una certa furbizia, per il secondo un'ipocrisia viscida, tutta affidata all'espressività e all'uso egregio della voce.
Anche Irene Tetto, alle prese con due ruoli agli antipodi, la svampita Romilda e la riservata e signorile Adriana, ha dato prova di una grande versatilità, spaziando dalla caricatura per la prima, cui ha prestato una voce da bambola davvero esilarante, a una recitazione signorile e pacata, dalla gestualità misurata e controllatissima per Adriana Palerari.
Di buon livello anche i comprimari Antonio Caruso, Nadia Trovato, Silvana D'Anca e Giovanna Sesto. Il pubblico, molto numeroso, ha dimostrato di gradire davvero lo spettacolo, con applausi anche a scena aperta e con parecchie chiamate alla fine della rappresentazione.
Giuliana Cutore
27/17/2018
Le foto del servizio sono di Pippo Tomaselli.
|