Un itinerario sinfonico
al Teatro Bellini di Catania
Wolfgang Amadeus Mozart e Johannes Brahms, due pietre miliari del sinfonismo classico, settecentesco il primo ed ottocentesco il secondo, hanno dominato sabato 6 maggio il palcoscenico del Teatro Massimo Bellini di Catania con due composizioni, Sinfonia concertante per fiati e orchestra in mi bemolle maggiore K 297 B. e la Sinfonia in fa maggiore n. 3 op. 90.
Sulla composizione mozartiana incombe qualche fondato dubbio riguardo l'autenticità, anche perché il musicista in una lettera al padre del 5 aprile 1778 da Parigi accenna a un quartetto di solisti con flauto e oboe al posto di oboe e clarinetto. Pertanto non si ha certezza se l'adattamento sia opera del grande salisburghese oppure di qualche altro musicista. Certo è che la partitura si rivela come un meraviglioso esempio di integrazione fra il ripieno orchestrale e il trattamento brillante degli strumenti solisti, praticamente a metà strada fra una sinfonia in piena regola e un concerto con quattro solisti, quasi nostalgica reminiscenza del Concerto grosso di epoca barocca.
La Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90 di Brahms rimane una delle pagine più celebri e coinvolgenti del grande amburghese. L'eccentrico critico musicale Eduard Hanslick la chiamava L'Eroica di Brahms, e di fatti l'opera si avvale di momenti travolgenti e altamente drammatici alternati a momenti più sereni e pacati. Ricordiamo che il terzo movimento (Poco Allegretto) venne usato come colonna sonora nel film Aimez-vous Brahms? realizzato dal regista Anatole Litvak nel 1961 e tratto da un famoso romanzo di Françoise Sagan.
L'orchestra del nostro teatro è stata diretta con una certa compostezza e correttezza dal diligente Tamás Pál, anche se a parer nostro egli non è riuscito a stabilire una vera e propria coesione completa ed efficace con la compagine orchestrale, specie nella Sinfonia di Brahms. Più equilibrata e molto più rifinita ci è parsa l'esecuzione della Sinfonia concertante di Mozart, anche per il valido contributo dei bravi solisti: Stefania Giusti (oboe), Giuseppe Casano (clarinetto), Giovanni Pellerito (corno) e Angelo Valastro (Fagotto).
Calorosi gli applausi e il consenso tributato dal non foltissimo pubblico convenuto all'elegante concerto.
Giovanni Pasqualino
7/5/2017
La foto del servizio è di Giacomo Orlando.