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Le origini occulte della musica

Dai Queen a Marilyn Manson

di Enrica Perucchietti

Enrica Perucchietti ha pubblicato da qualche mese, per la Casa Editrice Uno, il secondo volume della prevista trilogia dal titolo Le origini occulte della musica, opera attraverso la quale intende continuare la sua serrata ed avvincente indagine che lega a doppio filo musica, magia e occultismo, soffermandosi e sviscerando la produzione di alcuni artisti (cantanti, scrittori di testi e complessi strumentali) particolarmente attivi fra gli anni Ottanta e Novanta del Novecento. Con un'analisi dettagliata, precisa e circostanziata l'autrice annoda le diverse trame culturali che ispirano e stanno alla base di alcune produzioni oscure, buie ed enigmatiche come certi oracoli delle antiche civiltà mediterranee. Dalle creazioni pittoriche di William Blake a quelle di Richard Dadd, dai quadri di Austin Osman Spare a quelli di Salvador Dalì, dalle poesie di Charles Baudelaire, alle liriche dei maudit francesi, dai film di Fritz Lang a quelli di Roman Polanski, dai romanzi di Gorge Orwell a quelli di Paulo Coelho, dalla magia di Alesteir Crowley alla Wicca, dal neo sciamanesimo al transumanesimo, da William Burroughs ad Allen Ginsberg, da Jack Kerouac ad Andy Wharol, dal Surrealismo alla New Age, vengono passati in rassegna tutti quei movimenti culturali ed artistici trasgressivi e ribelli che restano il background dal quale trae linfa la musica dei Queen, degli U2, di Michael Jackson, del complesso Black Widow, di Genesis P. Orrige, di Carlos Santana, di Kurt Cobain. La stessa figura del diavolo, simbolo del male radicale, diventa per certi artisti emblema della ribellione tout court, sia essa rivolta non solo contro l'autorità divina ma anche contro lo stato, i governi, le confessioni religiose ed ancor più rivolta contro le convenzioni sociali, l'ipocrisia dei costumi ed il conformismo in tutte le sue manifestazioni epidermiche espresse compiutamente dal perbenismo collettivo e dal rispetto ossessivo delle convenzioni sociali. Anzi, più specificamente, il satanismo moderno e contemporaneo nasce proprio dalla controcultura californiana che si salderà alla musica rock, che a sua volta aveva assunto dal blues l'atmosfera delle tetre commistioni della stregoneria africana con quella europea. La musica rock ed il movimento beat faranno in buona parte loro tutte queste reminiscenze pagane e demoniache. Tra le pratiche devastanti di tali musiche si afferma anche quella del messaggio subliminale (Backward Masking Process), nascosto e registrato nel disco o CD a rovescio, per raggiungere l'ascoltatore al di sotto del limite della sua coscienza, non essere compreso a livello critico e dunque riuscire ad entrare direttamente nell'inconscio dell'ascoltatore, eludendo ogni barriera inibitoria e comportamentale.

Il libro cerca anche di gettare luce su tante morti sospette e misteriose di celebri rock stars del mondo della musica leggera, dietro le quali non sarebbe assente, per la sagace autrice, la mano di gruppi di potere economico e di controllo della società quali industrie discografiche, grandi reti televisive, grandi gruppi finanziari, Illuminati, Massonerie varie e associazioni mondialiste più o meno filantropiche, più o meno umanitarie. Il capitolo intitolato Il folletto con la chitarra a tracolla, Rino Gaetano, tra genio e Massoneria insinua verità nascoste sulla morte del cantautore calabrese registrate da un avvocato e riportate testualmente e fedelmente dalla redattrice dell'inquietante saggio: «…la morte di Rino Gaetano potrebbe essere stata un “esempio” letale anche per ammonire ogni membro di un'ipotetica società esoterica nella quale si era ritrovato: quindi, forse, non deve parlare e affrontare certi argomenti, situazioni e notizie che invece aveva inteso, in modo coraggioso, divulgare nei propri componimenti».

In breve, il secondo volume dell'annunciata trilogia su Le origini occulte della musica, scritto sempre con stile fluido, scorrevole e assolutamente avvincente da Enrica Perucchietti, si presenta ancora più affascinante, inquietante e denso di misteri ed enigmi del precedente, offrendo un quadro quanto mai completo ed esaustivo (anche se non definitivo) sullo stretto rapporto che intercorre sovente fra gli effetti incantatori della musica e le premonizioni, le agnizioni, le percezioni, gli omen che aleggiano e volteggiano nella visionarietà allucinatoria, mistica, sognatrice e paranormale, se non qualche volta addirittura paranoica, di ogni grande artista. Anche in questa seconda parte si ritrova un foltissimo, pertinente e raro materiale grafico, fotografico ed iconografico che ne arricchisce e ne aumenta l'alto valore culturale.

Giovanni Pasqualino

10/5/2015