Antonio Carlos Gomes
Antonio Carlos Gomes nacque in Brasile a Campinas (San Paolo) l'11 luglio del 1839 da Manuel José Gomes, maestro di musica, e Fabiana Maria Jaguary Cardoso. Fin da bambino mostra versatilità nell'arte musicale e compie i suoi primi studi con il padre e contemporaneamente al Conservatorio di Rio de Janeiro, distinguendosi a tal punto che l'imperatore Don Pedro II lo volle mandare a completare gli studi presso il Conservatorio di Milano, dove perfezionò le sue conoscenze musicali con Lauro Rossi e Alberto Mazzuccato. Il suo debutto meneghino avvenne il 1° gennaio 1867 al Teatro Fossati, musicando la rivista di Scalvini Se sa minga, che riscosse un buon successo, anzi una canzone di essa, Del fucile ad ago, divenne popolarissima. Nel 1868 scrisse un'altra rivista dal titolo Nella luna , alla quale seguì quello che ancor oggi è considerato uno dei suoi capolavori, cioè l'opera Il Guarany, andato in scena per la prima volta alla Scala il 19 marzo 1870. Tale lavoro ebbe un esito brillantissimo e fece il giro di tutti i più importanti teatri del mondo. Dopo un breve rientro in Brasile, Gomes ritornò in Italia a Milano dove il 16 febbraio del 1873 fece rappresentare Fosca su libretto di Antonio Ghislanzoni, mentre il 21 marzo del 1874 mise in scena al Teatro Carlo Felice di Genova l'opera Salvator Rosa anch'essa su libretto del Ghislanzoni. In seguito fece rappresentare il 27 marzo 1879 Maria Tudor alla Scala e Lo schiavo al Teatro Imperiale di Rio de Janeiro il 27 settembre del 1889 e Condor su libretto di Mario Canti sempre alla Scala il 21 febbraio del 1891. Negli ultimo anni di vita soffrì molto per un tumore alla lingua che lo portò a morte a Parà in Brasile il 16 settembre 1896. Egli subì l'influenza dell'ambiente scapigliato milanese e fu molto amico di Arrigo Boito, Ferdinando Fontana, Emilio Praga, Franco Faccio e collaborò anche a giornali, riviste e periodici milanesi. In realtà Gomes fu un vero brasiliano, un puro aborigeno come tipologia di carattere ma nello stesso tempo subì molto l'influenza dell'ambiente melodrammatico italiano. All'originale e impetuoso compositore, brasiliano di nascita ma italiano d'adozione, il musicologo pugliese Alessio Walter De Palma, docente di Storia ed estetica della musica presso il Conservatorio Statale di Musica “Umberto Giordano” di Foggia, ha dedicato un volumetto snello, agile e dall'intento divulgativo, sicuramente sintetico ma nello stesso tempo utile e colmo di congruenti esempi musicali, che ricapitola biografia e produzione artistica di Antonio Carlos Gomes.
De Palma pone Gomes fra gli epigoni più significativi di Giuseppe Verdi, anzi nel suo lavoro riesce a mettere a confronto critico vari passi di opere di Gomes e di Verdi, individuandone influssi, congruenze e talvolta piccoli “plagi” compiuti dal musicista brasiliano. Lo stesso Verdi dopo avere ascoltato Il Guarany ebbe a commentare: «Questo giovane comincia da dove finisco io». L'autore individua anche nell'opera Fosca dei tratti che anticipano in qualche modo la temperie verista: «Fosca, oltre che per la scrittura “pre-verista”, è interessante perché dal punto di vista melodico risulta meno originale del Guarany, però più sicura nella tecnica drammaturgica. Ciò che colpisce è l'uso frequente dei Leitmotive, da non intendere completamente alla maniera di Wagner e cioè motivi conduttori con valori sinfonici, bensì con valore soltanto melodico e di illustrazione dei personaggi principali, elemento che sarà ripreso in seguito dagli autori veristi e da Puccini in particolare». Completano l'intelligente saggio una circostanziata biografia e una congruente sitografia.
Vogliamo far rilevare ai nostri lettori che lo studio di De Palma cade quest'anno a fagiolo, poiché a Cagliari andrà in scena il prossimo venerdì 22 febbraio proprio l'opera Lo schiavo di Gomes, che inaugurerà la stagione lirica e di balletto 2019 del Teatro Lirico della capitale sarda.
Giovanni Pasqualino
18/2/2019
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