RECENSIONI
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Nabucco

all'Arena di Verona

Sono stato ancora una volta all'Arena per assistere a una seconda recita di Nabucco, melodramma di Giuseppe Verdi, con cast alternativo. Sull'allestimento si riconfermano i positivi giudizi espressi in occasione della prima rappresentazione, qui aggiungo che trattasi di uno dei migliori spettacoli visti all'anfiteatro negli ultimi anni, e il regista Bernard Arnaud è bravissimo artefice nel muovere le masse, in particolare la pantomima durante l'esecuzione della sinfonia. Uno spettacolo efficace in ogni suo momento ma che trova particolare fantasia nella trasposizione storica e romantica della vicenda nella Milano risorgimentale.

Sul podio sempre il maestro Daniel Oren, che in questo spartito trova un'interpretazione di particolare riferimento per tempi sostenuti, effetti di colori e dinamiche (per quanto si possa cogliere all'aperto) e un'energica atmosfera del primo Verdi, non solo battagliera ma rifinita anche nelle scene più intimistiche. Solo in un momento, finale atto II, penso per un disaccordo con l'orchestra la conclusione è stata piuttosto squilibrata, ma può capitare in uno spettacolo dal vivo. Brillante e notevolmente precisa la prova dell'Orchestra dell'Arena, collaudata da anni su queste note, ed esemplare la prova del coro, con ennesimo bis del celebre "Va pensiero", istruito da Vito Lombardi.

Grande performance quella di Anna Pirozzi, Abigaille, la quale ha offerto una prova di grande classe vocale e interpretativa. Dotata di voce bella e ampia, soprattutto nel centro, supera le impervie difficoltà del ruolo con innata classe sfoderando un fraseggio accurato e un'ampiezza di suono rilevante. Qualche estremo acuto è risultato leggermente forzato, ma è poca cosa di fronte al temperamento, le intenzioni riuscite e l'utilizzo di una voce piena, rifinita, sempre controllata e musicale. Una recita da ricordare.

Leonardo Lopez Linares, Nabucco, avrebbe dalla sua una voce importante e di spessore, peccato che tali qualità non fossero abbinate a uno scavo interpretativo del personaggio e a una scelta di colori più rifinita, tuttavia possiamo che ascrivere la sua performance a una solida routine.

In Sung Sim, Zaccaria, è stato un corretto cantante, dotato di voce morbida e giustamente calibrata, forse non particolarmente adatta agli spazi aperti poiché il volume era leggermente ridotto, ma non possiamo non considerate la pregevole musicalità e le buone intenzioni interpretative. Mikheil Sheshaberidze è un ottimo Ismaele, veemente e perfettamente calato nel ruolo, cui si deve aggiungere una buona e precisa vocalità. Molto bene anche la Fenena di Carmen Topciu, mezzosoprano dotata di voce scura e ottima resa scenica. Alta professionalità hanno dimostrato gli artisti nelle parti minori, a cominciare da Nicolò Ceriani (Gran Sacerdote di Belo), Cristiano Olivieri (Abdallo) e Madina Karbeli (Anna).

È doveroso rilevare che la serata era particolarmente calda, all'inizio dell'opera in Arena si registravano ben 35°, e con tale temperatura non oso immaginare lo sforzo anche fisico cui solisti e musicisti sono stati costretti, tuttavia al termine si è registrato un successo trionfale con continue chiamate al proscenio da parte di un pubblico particolarmente entusiasta e numeroso.

Lukas Franceschini

18/8/2017

Le foto del servizio sono di Ennevi-Arena di Verona.