Silvano Frontalini si esibisce all'organo
della Badia di Sant'Agata a Catania
Da sinistra: Enrico Castiglione e Silvano Frontalini.
Silvano Frontalini ha avuto una lunga carriera di direttore d'orchestra ed è stato anche uno specialista nel recupero di brani musicali del passato, potendo vantare al suo attivo più di 100 CD dedicati alla riscoperta di spartiti e partiture inedite. Fra il 2015 e il 2018 ha diretto per tre stagioni consecutive nella sala della Filarmonica di Berlino a al Gewandhaus di Lipsia. Attualmente è organista della Chiesa di San Marco a Osimo e organista presso il Duomo di Jesi.
Mercoledì 18, nella monumentale chiesa della Badia di Sant'Agata, ha avuto luogo un concerto organistico del maestro Frontalini all'interno della rassegna di concerti Happy Christmas from Catania, una rassegna musicale ideata e realizzata dal regista e scenografo Enrico Castiglione per celebrare le festività natalizie e offerta alla cittadinanza gratuitamente.
Il corposo concerto era diviso in due sezioni: Pastorali per organo e Il presepio nell'organo. Nella prima parte sono state eseguite: Pastorale in sol di B. Marcello, Pastorale religiosa di H. Schluty, Nachspiel op. 116 di Ch. H. Rinck e Pastorale in do di D. Zipoli. Nella seconda parte: di A. Quartero: I Re magi op. 60 b, Notte di Natale op. 60, Canto dei pastori op. 60 c, Preludio-Pastorale op. 60 a, Natale! Natale! op. 60 f; di L. Bottazzo Canzoncina Pastorale op. 139 c, Postludio Pastorale op. 139 f, Preghiera Pastorale op. 139 b, Preludio op. 203 (Pastorale virtuale); I pastori cantano la nascita del Messia di M. Pachner, Cantilena Pastorale (In nativitate Domini) di M. E. Bossi; Offertorio Pastorale di G. Mattioli; Pastorale BWV 590 (III-Aria) e Corale “Ach Herr, mich armen Sunder” (Signore soccorri me povero peccatore) e dulcis in fundo la Sonata in sol maggiore per organo di Vincenzo Bellini.
Silvano Frontalini ha non solo eseguito con salda padronanza e calda espressività ogni composizione, ma l'ha anche commentata in modo lieve e nello stesso tempo profondo e intelligente, senza mai scadere nella noiosa pedanteria, che sovente affligge tante esposizioni impersonali e fredde analisi strutturali di tanti super blasonati interpreti.
Ai consensi calorosi del pubblico presente in sala, invero non numeroso, quasi a dimostrazione palpabile che la cultura musicale anche se offerta gratuitamente nella nostra città sortisce poco interesse, per non dire irrilevante attenzione e attrattiva, il bravo organista ha risposto con ben tre bis: Adeste fideles, Les anges dans nos campagnes, e Postludio marziale di L. Bottazzo.
Giovanni Pasqualino
20/12/2019
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