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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Debutta il Bellini Festival 2020

al palazzo Biscari di Catania

Da sinistra: Anna Maria Calì, Enrico Castiglione e Amarilli Nizza.

Mercoledì 23 settembre, anniversario della morte di Vincenzo Bellini (avvenuta nel sobborgo di Puteaux presso Parigi nel 1835), ha avuto luogo nel salone dello splendido palazzo Biscari di Catania, il concerto di inaugurazione della dodicesima edizione del Bellini Festival, ideato e fondato dal regista Enrico Castiglione. Per l'occasione si sono esibiti in concerto il soprano Amarilli Nizza e la pianista Anna Maria Calì.

In programma erano alcune composizioni vocali da camera del Cigno catanese: Vaga luna che inargenti, Malinconia ninfa gentile,Almen se non poss'io, Per pietà bell'idol mio, seguite dalle arie "Morrò ma prima in grazia" da Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi, "Ebben ne andrò lontana" dalla Wally di Alfredo Catalani, "Vissi d'arte, vissi d'amore" dalla Tosca di Giacomo Puccini e "Io son l'umile ancella" da Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea. Il programma canoro è stato intercalato da brani pianistici alquanto rari e pochissimo conosciuti dal grande pubblico: Fantasia su temi tratti da I Puritani di Bellini e Dolcezza fugace e meteora di Ernesto Coop, Un fiore sulla tomba di Bellini di Arnold Krug, Fantasia su temi celebri di Tosca di Tovani.

Il soprano Amarilli Nizza, accompagnata con eleganza e discrezione al pianoforte da Anna Maria Calì, ha sfoggiato subito una vocalità sicura, duttile e accurata nelle creazioni belliniane, che per quanto siano composizioni soffuse di grazia, dolcezza e soave malinconia non permettono certo un'espansione fonica adatta a mettere in evidenza l'integrale tessitura della valente cantante. Le reali possibilità dell'artista sono emerse invece in tutta la loro brillantezza nelle arie operistiche successive, evidenziando un appropriato fraseggio, una dizione pulita e un'alta e preziosa musicalità.

La pianista Anna Maria Calì ha saputo imprimere ai brani solistici una calda leggerezza, un proporzionato dosaggio delle espressioni dinamiche e infine un opportuno uso del pedale di risonanza, tutte qualità che hanno reso la sua interpretazione gradevole e disinvolta.

Ai reiterati applausi del folto pubblico intervenuto le due artiste hanno risposto con un'aria tanto celebre quanto amata di Puccini: "O mio babbino caro", tratta dall'opera Gianni Schicchi.

Il 12° Festival Belliniano, organizzato e diretto da Enrico Castiglione, propone nel suo programma altri suggestivi incontri che avranno luogo nella Badia di Sant'Agata, fra i quali vanno menzionati in particolar modo il concerto del prossimo 15 ottobre dal titolo Malinconia, con protagonista il soprano cinese He Hui che eseguirà musiche di Bellini, Donizetti, Puccini e Verdi; il concerto del 22 ottobre intitolato Il fervido desiderio con il soprano turco Gonca Dogan e il chitarrista Davide Sciacca, nel corso del quale saranno eseguite solo musiche belliniane; un concerto inusuale e particolare sarà quello del 29 ottobre dal titolo Bellini in Jazz con Lino Patruno e la sua big band. Il Festival vedrà la sua conclusione al Teatro Metropolitan di Catania il 31 ottobre con l'opera Norma. Fra gli interpreti Amarilli Nizza nel ruolo eponimo, Zoran Todorovich nel ruolo di Pollione e poi Gonca Dogan, Sonia Fortunato, Filippo Micale, Annunziata Vestri, Abramo Rosalen. L'orchestra ed il coro del Festival Bellininano saranno diretti da Colin Attard.

Giovanni Pasqualino

24/9/2020