Concerto Sinfonico dedicato al
Novecento Italiano
Concerto dedicato interamente ad autori della così detta Generazione dell'Ottanta, perché appunto compositori tutti nati intorno al 1880. Questo gruppo di musicisti furono accomunati dalla finalità di rivalutare e di restituire decoro e prestigio alla tradizione musicale italiana che da Giovanni Pier Luigi da Palestrina e Claudio Monteverdi, attraverso Albinoni, Torelli, Sammartini, Geminiani, Vivaldi, arrivava sino a essi. Proprio alla fine del secolo era cominciato un recupero della musica italiana del passato a opera di vari musicisti, musicofili e musicologi che proprio a Torino nel 1894 fondarono la Rivista Musicale Italiana e che diedero anche inizio a ricerche e pubblicazioni di musiche composte fra il XIV e il XVIII secolo: fra queste vanno ricordati i volumi de L'arte musicale in Italia editi da Torchi e la Biblioteca di rarità musicali curata da Chilesotti.
Sabato 28 (con replica domenica 29) ha avuto luogo al Teatro Massimo Bellini di Catania un magnifico concerto che ha visto nell'ordine l'esecuzione della Sinfonia del mare di Gian Francesco Malipiero, il Concerto in mi bemolle maggiore per arpa e orchestra classica di Ildebrando Pizzetti e La giara, suite sinfonica per tenore e orchestra op. 41 bis di Alfredo Casella.
La suggestiva Sinfonia del mare del 1906 è di fatto un'estesa pagina orchestrale alla quale non sono del tutto estranee suggestioni timbriche, anche se elaborate e sviluppate in modo originale e personale dal compositore veneziano, de La mer, i celebri tre schizzi sinfonici di Claude Debussy, con qualche occhio di riguardo nei confronti degli impasti sonori di Rimskij Korsakov. La prima parte del programma è stata chiusa dal Concerto in mi bemolle maggiore per arpa e orchestra classica, nel quale si è esibita come valida solista l'arpista Giuseppina Vergine, che ha messo in campo precisione di lettura e sicurezza tecnica di notevole spessore, anche se una maggior morbidezza avrebbe sicuramente potenziato ancor più la sua prestazione. Ai reiterati applausi del pubblico la brava arpista ha risposto con un encore insolito ma accattivante: l'esecuzione della Danza del fuoco di David Watkins.
L'orchestra del nostro teatro, sotto la sagace direzione di Salvatore Percacciolo, ha eseguito i due brani con molto garbo e sonorità ben dosate e contenute, non mancando di ben rifinire e ben tornire i suggestivi arabeschi fonichi delineati dalle partiture. Tutte doti queste ultime che si sono riproposte e ripresentate nella seconda parte della performance per l'interpretazione della suite sinfonica La giara, la commedia coreografica in un atto tratta dall'omonima novella di Pirandello e rappresentata per la prima volta a Parigi il 19 novembre del 1924. Rilevante e significativo si è rivelato in quest'ultima partitura l'intervento del tenore Rosolino Claudio Cardile, il quale ha interpretato con sentimento la sezione La storia della fanciulla rapita dai pirati.
Giovanni Pasqualino
30/4/2018
La foto del servizio è di Giacomo Orlando.
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