Barcellona
Nozze non troppo felici
Il Liceu riproponeva per la terza volta l'allestimento per la regìa di Lluís Pasqual, notissimo regista teatrale non solo in Spagna, de Le Nozze di Figaro. È un buon spettacolo che regge bene il tempo, compresa l'epoca, che qui è quella degli anni ‘30 del secolo scorso, oimé, sempre più vicini a noi, con belle scene di Paco Azorín e soprattutto bellissimi costumi di Franca Squarciapino; anche bene le luci di Albert Faura. Soprattutto si è lavorato molto, per quanto possibile, con i cantanti e i rispettivi personaggi. Il problema risiede nella versione musicale che è stata corretta, sì, ma non è arrivata mai a un livello superiore a quello di un degno professionismo: almeno per un gran teatro un po' poco per giustificare la scelta di un titolo notissimo e molto amato.
Josep Pons concertava molto bene, ma alla sua lettura mancava trasparenza e soprattutto quell'umore incisivo e fine ma anche malinconico della partitura mozartiana. Corretti l'orchestra e il coro, istruito da Conxita García. Ripeteva nella parte di Figaro Kyle Ketelsen, non male ma non quanto nel 2008, in particolare in parecchi recitativi e non sempre andava d'accordo con l'orchestra – ‘Se vuol ballare' e soprattutto ‘Aprite un po' – sembrava più di una volta svogliato. Si presentava per la prima volta Mojca Erdmann, in tutto un'eccellente Susanna un po' priva di ‘charme'. Disinvoltura e musicalità erano le armi del Cherubino di Anna Bonitatibus, pure al suo debutto a Barcellona, voce un po' piccola per il Teatro, e più adatta al repertorio barocco. Anett Fritsch, che sostituiva all'ultimo momento l'interprete scritturata, usciva indenne dalle insidie della Contessa malgrado il timbro poco personale e un tantino acido, ma comunque brava attrice e cantante. Gyula Orendt risultava il meno adatto tra i principali: voce piccola e ingolata, ma buon attore.
Bene anche i comprimari: Roberto Accurso (Antonio), Vicenç Esteve Madrid (Don Curzio) e soprattutto l'interessante Barbarina di Rocío Martínez. José Manuel Zapata (Basilio) e Valeriano Lanchas (Bartolo) erano parecchio sopra le righe e non senza problemi vocali. Eccellente invece la Marcelina, anch'essa al suo debutto al Liceu, di Maria Riccarda Wesseling, purtroppo senza l'aria del quarto atto. Successo mitigato.
Jorge Binaghi
17/11/2016
La foto del servizio è di Antonio Bofill.
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